lunedì 21 novembre 2011

I LIBRI DI NOVEMBRE

Che cosa leggere, quando il freddo arriva?
Breve menu di letture appetitose (non in ordine di portata, anche se prima o poi le proporrò dall'aperitivo al dessert):
- Nero è bello, di Fuad Aziz (Acco editore): breve albo illustrato dall'artista curdo iracheno.
- Quando l'automobile uccise la cavalleria, di Giorgio Caponetti (Marcos y Marcos): grande esordio nella narrativa italiana, una scrittura meditata e incalzante come la corsa dei cavalli, protagonisti del romanzo accanto alle prime automibili (Fiat).
- Defining Contemporary Art, Aa.Vv. (Phaidon):otto curatori internazionali per raccontare l'arte contemporanea attraverso 200 opere fondamentali che hanno orientato l'arte nella nostra epoca.
- L'espulsione di Gerta Schnirch, di Katerina Tuckova (Nikita): delle quattro novità pubblicate da Nikita, coraggioso editore che propone letteratura dell'Est, scelgo questo romanzo storico sul conflitto fra cechi e tedeschi durante la Seconda Guerra mondiale. A scriverlo, una donna, giovane, attenta, che ricostruisce la vicenda sia su ricerche storiche che su testimonianze.
- Il vizio di parlare a me stessa, di Goliarda Sapienza (Einaudi): dai taccuini di Goliarda Sapienza, riflessioni sulla vita, sulla scrittura, sulla famiglia, con delicatezza, rabbia, poesia.

martedì 8 novembre 2011

RAZZE E RAZZISMI

Sensibile all'argomento, trasmetto il comunicato di un'iniziativa che nasce con grandi presupposti e importanti contenuti.

La Società Letteraria di Verona e la Società Italiana di Psichiatria Democratica invitano alla prima edizione delle Giornate della Diversità, presso la sala Montanari della Società Letteraria nei giorni 11 e 12 Novembre 2011. L’iniziativa culturale è rivolta a tutta la cittadinanza e ha lo scopo di aprire uno spazio pubblico di discussione su un argomento che ha segnato profondamente l’evoluzione del pensiero moderno. Il tema della diversità investe la vita delle persone e delle società in ogni ambito ed è dunque fondamentale avviare un dibattito che promuova comportamenti pubblici informati, consapevoli e solidali. Questa prima edizione è dedicata al tema del razzismo, argomento che gli organizzatori ritengono prioritario per l’attuale incremento di leggi, normative, atteggiamenti pubblici e privati orientati in senso xenofobo. Il tema del razzismo verrà affrontato da studiosi di discipline biologiche, sociali, filosofiche e psicologiche. Interverranno tra gli altri i genetisti Guido Barbujani e Marcello Buiatti, nonché il filosofo Andrea Tagliapietra..
L’iniziativa è collegata al Festival del Cinema Africano, promosso dal Centro missionario diocesano, Nigrizia multimedia e Progetto Mondo Mlal, in calendario dal 10 al 21 Novembre, e si avvale del sostegno delle cooperative sociali Panta Rei e Azalea, da Cestim, Fondazione Nigrizia, Arci e Cooperativa Albergatori Veronesi

martedì 1 novembre 2011

FEDERICO CAPRILLI : I CAVALLI, LA STORIA, LA PASSIONE



Se si cerca "Caprilli" in internet, si trovano tante indicazioni: la doma gentile, il Sistema naturale di equitazione da lui ideato, una voce di Wikipedia, un ippodromo (quello di Livorno), aziende varie, riviste di equitazione, un museo, vie a lui intitolate... Non si trova ancora il romanzo di Giorgio Caponetti, ora in uscita per Marcos y Marcos, Quando l'automobile uccise la cavalleria.
Con Caponetti sono entrata in un mondo che mi era ancora in parte ignoto: di equitazione non so granché. Con Caponetti mi sono ritrovata a fine Ottocento, in sella ad un cavallo, al trotto o al galoppo nelle campagne di mezza Italia.
Caponetti narra una storia, che sia vera in toto o solo in parte, poco importa. Per come racconta i fatti, dalla prima all'ultima pagina, tiene desta l'attenzione, affascinando il lettore con storie di cavalleria (vere), di nobiltà (pure vere), di amori (forse veri, forse no), di amicizie, e della più grande industria italiana di automobili (la Fiat). Proprio sulla Fiat, su come viene l'idea di pensare una macchina mobile in senso moderno, sulle persone coinvolte, sugli investimenti e sulla struttura aziendale, Caponetti insinua una serie di dubbi: una nota gialla prende spazio fra le pagine e segna indelebilmente la vita dei personaggi e forse la vita dell'Italia tutta. Il passaggio da cavallo e carrozza all'automobile, fra euforia e perplessità, nasconde pure qualcosa di torbido.
Pagina dopo pagina, la storia si dipana senza quasi che il lettore si accorga degli anni che passano. E quando ormai si accorge che le pagine che mancano alla fine sono poche... è troppo tardi: si avrebbe voglia che la storia continuasse, che Caponetti la facesse durare ancora. Ce la si prende anche un po' con lui, proprio perchè smette di raccontare. Giorgio Caponetti conosce i cavalli, conosce la storia e, soprattutto, la sa scrivere dosando serietà ed ironia, ambienti di "lavoro" e scene familiari, tradimenti e amicizie profonde.
Quando l'automobile uccise la cavalleria viene presentato dall'autore alla libreria Pagina dodici venerdì 4 novembre alle 17,00.

venerdì 21 ottobre 2011

ANDREA ZANZOTTO DA UN ALTRO PAESAGGIO

Là sovente nell'alba
dall'inferno mi destava
il rombo lieve e il tremito
degli azzurri vulcani.
Tra i monti specchi eccelsi del primordio
impigliava le gracili corna
il cervo nato dalla neve;
pullulavi alle finestre
lava di primavera,
vivente a me scendevi fra le spire
degli evi deformi.

O golfo della terra
a me noto per sempre,
dalle cui pighe antiche
spogli d'ombre balzano eventi;
freddo rifugio cui gl'insoliti
fiumi cingono il grembo,
i tuoi sparsi elementi sono
la mia solitaria gloria
i raggi del tuo sole
non maturano che neve.
Ma ancora negli abissi
tuoi cercarti m'è caro,
in ogni tua forma giaccio sepolto,
del mio sangue ogni tua fonte esulta.

Tu clemente ricorderai le immagini
della mia vita.

(Là sovente nell'alba, in Dietro il paesaggio, Tutte le poesie, Andrea Zanzotto, a cura di stefano Dal Bianco, Mondadori 2011)

giovedì 20 ottobre 2011

CAPITALISMO TOSSICO


Capitalismo, crisi economica, crisi del sistema capitalistico.
Oggi Marco Bertorello, autore di Capitalismo tossico insieme a Danilo Corradi, propone una "ristrutturazione" per reinventare o meglio inventare un sistema nuovo.
Scrive a questo proposito, Vladimiro Giacché su Liberazione il 21/07/2011, recensendo il libro edito da Alegre: Il problema è che a questa crisi, che ha posto in luce con straordinaria chiarezza l'incapacità di autoregolazione del capitalismo, non ha corrisposto un riequilibrio dei poteri dal privato verso il pubblico: lo Stato ha accettato di fare il maggiordomo. È stata così possibile quella che Slavoj Zizek chiama "la spoliticizzazione della crisi": le scelte di violenta ristrutturazione delle imprese, e adesso di drastica riduzione dei servizi offerti dallo Stato, vengono così presentate non come scelte di classe, ma come risposte tecniche e necessarie. Ma è proprio questo assunto che deve essere rovesciato praticamente. In che modo? Facendo emergere "nuove rigidità con cui quelle dominanti dovranno fare i conti", ricostruendo un pensiero e una volontà popolare radicalmente antagonistici. È un compito difficile. Ma - come ci ricorda Riccardo Bellofiore nella preziosa postfazione che chiude il volume - "o la sinistra recupera il senso dell'utopia, il senso della possibilità contro il senso della realtà, o è un morto che cammina".

giovedì 13 ottobre 2011

OTTOBRE FRA I LIBRI

Brevi suggerimenti di lettura per il mese di ottobre.
- I piatti più piccanti della cucina tatara di Alina Bronsky (edizioni E/O): irriverente ed esilarante storia che ha origine in Russia e arriva in Germania (come la'utrice) e che vede protagoniste tre generazioni, tre donne della stessa famiglia.
- Concerto per alberi di Laetitia Devernay (Terre di mezzo): un albo illustrato, che si piega come una fisarmonica e lascia uscire dalle pagine la sinfonia degli alberi.
- I funeracconti di Benedetta Palmieri (edizioni Feltrinelli): dieci racconti che iniziano quando tutto finisce, che mescolano la vita e la morte puntando l'attenzione su personaggi e situazioni tipicamente "da funerale".
- La furia di Banshee, di Jean-François Chabas con illustrazioni di David Sala: un albo illustrato, pubblicato da Gallucci, in cui la fata protagonista si infuria e fa scatenare burrasche, uragani, tempeste.
- Saluti cosmopoliti di Allen Ginsberg (Il Saggiatore): torna in libreria dopo quindici anni dall'edizione originale (Il Saggiatore 1996) di Cosmopolitan Greetings. Poems 1986-1992, l'ultima raccolta pubblicata in vita, che valse a Ginsberg la candidatura al Pulitzer. Bellissima la veste grafica.

venerdì 7 ottobre 2011

IL DIVINO ENTUSIASMO DEI POETI... OGGI


L'uomo si è interrogato fin dalla più remota antichità sul mistero della creazione poetica. Da dove proviene quella scintilla da cui nasce la poesia? Cosa accade nella mente di chi concepisce versi? L'ispirazione rappresenta tutt'oggi un enigma che è ben lontano dall'essere risolto. Nella cultura occidentale la configurazione più diffusa e canonica dell'ispirazione poetica è affidata alla parola greca enthousiasmòs, che indica letteralmente la condizione di chi è posseduto da un dio...

Così Raoul Bruni, autore del prezioso volumetto Il divino entusiasmo dei poeti (edito da Aragno), si esprime nella premessa di questo appassionante saggio che vuole ripercorrere la storia millenaria dell'entusiasmo poetico da Democrito a Platone fino alla cultura contemporanea, con un'attenzione particolare all'ambito della letteratura italiana.

domenica 25 settembre 2011

COMPLEANNO TRA LE NUVOLE...



Oggi vieni un attimo quassù? E' bello, sai?

Con una sua illustrazione mi arrivano gli auguri di Stefania Vianello: grazie!

venerdì 16 settembre 2011

lunedì 12 settembre 2011

RACCONTI D'AUTUNNO

RACCONTI D’AUTUNNO. Tra poesia, critica e romanzo
Una Rassegna letteraria a cura di Massimo Natale, Luca Bragaja e Roberta Camerlengo.

Questo il programma degli incontri:

16 settembre, ore 18:
LUCA BRAGAJA, La strada che sale, ed. Puntoacapo, 2011
Luca Bragaja è nato a Verona, dove vive e insegna lettere nel liceo classico. Ha curato con altri, redigendone la Nota al testo, il libro di poesie di Alda Merini Nel cerchio di un pensiero (Crocetti, Milano 2005). Ha conseguito un dottorato di ricerca sulla poesia di Vittorio Sereni, nell’ambito del quale ha pubblicato il saggio “Il colore del vuoto”. Sereni lettore di Virgilio nel volume collettivo
Gli antichi dei moderni. Dodici letture da Leopardi a Zanzotto (Fiorini, Verona 2010). Un’ampia scelta delle sue poesie è stata edita per la prima volta in Due strade. Nel dominio, forse, dell’evanescenza (Cierre, Verona 2007), dove i testi fronteggiano le fotografie di Paolo Parma secondo l’unico tema del confronto aperto tra i due linguaggi, verbale e visivo.
La strada che sale è la sua prima, compiuta raccolta poetica.

7 ottobre, ore 18:
RAOUL BRUNI, Il divino entusiasmo dei poeti, ed. Aragno, 2010
Raoul Bruni è assegnista di ricerca presso l’Università di Padova ed è professore a contratto di Letteratura italiana all’Università di Firenze. Ha scritto su Leopardi, Rensi, Papini, privilegiando la prospettiva filosofica e la dimensione europea della tradizione letteraria italiana. Ha curato, insieme a Mario Andrea Rigoni, il volume La brevità felice – su teoria e storia della scrittura aforistica – pubblicato nel 2006 per l’editore Marsilio. Collabora con Alias, L’Indice dei libri del mese, Poesia
e altre riviste.
Il divino entusiasmo dei poeti è il suo primo saggio.

13 ottobre, ore 18:
ANDREA MALAGAMBA, ‘Quell’ombra io sono’. Io, tu, noi nella poesia di Eugenio Montale,
ed. Perrone, 2011
Andrea Malagamba collabora con la cattedra di Letteratura italiana della Sapienza di Roma, per cui è anche professore a contratto. Collabora con varie riviste letterarie e ha scritto inoltre numerosi saggi sulla poesia e sul pensiero di Leopardi, su questioni di ermeneutica e teoria letteraria, sulla cultura mediologica contemporanea (cinema, fiction, internet). Ha curato di recente un volume sulle
serie TV, Eroi del quotidiano. Figure della serialità televisiva (Bevivino, 2010)

28 ottobre, ore 18,00:
GIOVANNI CARA, Viaggio per un altro viaggio, ed. Condaghes, 2010
Giovanni Cara è nato a Cagliari e lavora a Padova dove insegna Letteratura spagnola. Ha pubblicato un libro di racconti (L'angelo armato, Foggia, Bastogi, 2000), un romanzo a quattro mani con suo fratello (Salto di specie, Genova, Frilli, 2003) e ha lavorato come sceneggiatore RAI per cartoni animati.

11 novembre, ore 18:
MARCO BALZANO, Il figlio del figlio, ed. Avagliano, 2010
Marco Balzano è anche poeta – sua opera prima Particolari in controsenso, ed. Lieto Colle, 2007 – e studioso di Leopardi, a proposito del quale ha pubblicato I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo per l’ed. Marsilio. Collabora con la cattedra di Letteratura italiana dell’Università di Milano.
Il figlio del figlio è il suo primo romanzo.

25 novembre, ore 18:
SILVIA ZOICO, Famelica farfalla, ed. Puntoacapo, 2010
Silvia Zoico è nata a Venezia, dove vive e lavora. Ha studiato a Padova con Pier Vincenzo Mengaldo e con Lorenzo Renzi, lavorando alle traduzioni poetiche di Vittorio Sereni e alle strutture metriche, retoriche, logiche e sintattiche dei proverbi italiani, pubblicando nel contempo due saggi sulle problematiche della traduzione letteraria. Per la sua attività poetica ha ricevuto premi, segnalazioni e riscontri critici significativi. Il suo primo libro è Testa e croce, ed. Valentina, 2006

venerdì 2 settembre 2011

UNO SPLENDIDO SETTEMBRE

Settembre è appena iniziato e gli editori lanciano le loro proposte per l'autunno: se il buon giorno si vede dal mattino si annuncia una bellissima stagione... di letture. Dopo l'estate con i "grandi" bestseller, le copertine forti, il libri di moda arriva, non me ne vogliano editori ed autori, la qualità.
Sono una persona curiosa e golosa: mi trovo davanti ad una tavola ben imbandita con prelibatezze di ogni genere, alle quali è difficile resistere. Comincio gli assaggi.
- Un'eredità d'avorio e di ambra di De Waal
- Zita di Deaglio
- Allmen e le libellule di Suter
- Voltando pagina di Virginia Woolf
- Rubare l'erba di Aime
- Che rivoluzione! di Masini - Piumini - Paolini
- Il sogno del Villaggio dei Ding di Lianke
- Zingari di Koudelka
Impossibile trattenermi. Ho fame, ho tempo. Qualcosa merita di essere assaporato lentamente, altro in un sol boccone.

PAROLA ESPRESSIONE VERSO

Non solo il nostro linguaggio
Si perde
Nella tomba verde
Del mare selvaggio,
Sprofondato nel mealstrom,
Travolto dal maestro -
Ma la nostra scrittura,
Che alle lontane generazioni
Sarà cifra oscura.

Non avremo saputo neppure
Rendere in chiare note la figura
Delle nostre passioni.


(Non solo il nostro linguaggio, in Viola di morte di Tommaso Landolfi, Adelphi 2011)

martedì 30 agosto 2011

LO STATO POETICO

Da Marco Nereo Rotelli, artista poliedrico sensibile all'espressione poetica, nasce un progetto con il quale si inaugura il padiglione italiano della Biennale di Venezia 2011. Lo stato poetico, contaminazione feconda di materia luce parola suono. Ventisette poeti partecipano al progetto, i loro versi vengono incisi nella pietra e "animano" libri pietra, che diventano sacre testate d'angolo.

Ho tolto molte forme dai miei verbi
Ho tolto storia e utopia dai miei pensieri
e quasi ogni altra cosa
che appartenga alla notte
e al bosco fitto
delle mie fiabe interrotte


Gemma Bracco partecipa con questo inedito a Lo stato poetico. Parole di pietra per la Biennale di Venezia (antologia di versi pubblicata da Interlinea, 2011)

giovedì 25 agosto 2011

RITORNO. RITORNO SEMPRE



La pausa estiva è stata lunga. Pausa di scrittura, non di lettura di viaggi e di passioni.
Sono andata lontano superando molti confini, timbri nuovi sul mio passaporto. Reali e virtuali.

mercoledì 1 giugno 2011

LA STRADA CHE SALE: Utopia



Questo cielo ricorda l'estate ma con quale colore
sbiancando da dietro una bassa cortina
nera di alberi schierate ombre molteplici
sagome di vita in negativo contro
l'abbagliante - e azzurra è solo la compensazione
che la retina stampa in nessun dove

(Utopia, in La strada che sale, di Luca Bragaja, edizioni puntoacapo, 2011)

Una poesia per augurare un bel mese di giugno, al poeta, alla casa editrice di Novi Ligure che ha dato una veste degna alle immagini, ai suoni e al sentire di Luca Bragaja

mercoledì 18 maggio 2011

DAL CAIRO


Un amico mi scrive dal Cairo: L'altro giorno passavo in taxi nella zona delle ambasciate(ho richiesto ed ottenuto un visto per il Sudan dove mi piacerebbe andare per qualche giorno) e ho fatto fermare per far questa bella foto!
Mi sembra giusto condividerla. Grazie Johannes!

VOCE DELL'ARIA: KATHERINE MANSFIELD... quando ero uccello

Ma ecco che giunge quel raro momento
in cui, senza ch'io sappia la causa,
le lievi voci dell'aria
risuonano sul mare e nel vento.

Il mare e il vento allora obbediscono,
sospirando a lungo note doppie,
come contrabbassi, lieti di suonare
un accordo uniforme per quelle piccole gole -

Le piccole gole che cantano e si levano
in su, verso la luce, con adorabile naturalezza,
prese come per incanto dal dolce stupore
di ascoltarsi, riconoscersi in queste -

in queste lievi voci: l'ape, la mosca,
la foglia che picchietta, il guscio che si rompe,
la brezza sopra ai ciuffi d'erba, chini,
il suono stridulo e rapido dell'insetto.

(Voci dell'aria, da Quando ero uccello e altre poesie, di Katherine Mansfield, Passigli 2010, a cura di Federico Mazzocchi)

sabato 14 maggio 2011

OGNI TRENO HA IL SUO LIBRO


Non in tutti i treni si può leggere, e non tutto si può leggere in treno. Ogni libro ha la sua tipologia di vagone. Per evitare di infastidire qualche viaggiatore, e per non bruciarsi quello che in condizioni migliori potrebbe essere il più bel libro mai letto, bisogna essere accorti e scegliere con coscienza il cartaceo compagno di viaggio.
Prima di tutto, i Regionali. Su quei convogli delle volte hai così poco spazio che sei troppo impegnato a cercar aria respirabile per poter reggere qualsiasi sforzo intellettuale. In una situazione simile, il libro va tenuto in gabbia, e non bisogna farsi intenerire dai suoi mugolii, né dalle sue lusinghe. Se si è particolarmente tenaci e fisicamente robusti, si può tentare comunque. In questo caso, sono consigliabili volumetti agili, magari evitando le terribili edizioni tascabili in cui milioni di righe affollano una pagina. Ci si sentirebbe travolti da un mare di persone biascicanti piccole parole ingiallite, e non è una bella sensazione. Sui regionali, ciò che conta è la modestia.
Sugli Intercity, è tutta un'altra storia. Se valuti l'importanza del tuo spostamento quanto il prezzo del biglietto, significa che tutto sommato la modestia non è in cima alla tua scala di valori. Così se sfoderi dalla tua valigetta, comodamente seduto, un Meridiano della Mondadori, nessuno griderà allo scandalo o si sentirà in qualche modo offeso. Ognuno si sente al sicuro sulla poltrona di un Intercity, la propria incolumità non è in pericolo, e una generalizzata indifferenza coprirà anche la spudorata usura di un Newton & Compton acquistato al mercatino.
I vari Frecciarossa o Frecciabianca sono talmente veloci che non c'è neppure il tempo di leggere due paragrafi…
Poi ci sono gli Espressi notturni, una categoria in estinzione. Sono circhi itineranti e internazionali che si muovono col buio, lo spettacolo è sempre garantito. Gente di ogni provenienza diretta chissà dove si ritrova a dover condividere alcune ore in un'intima cabina da sei posti. Passati i primi minuti di imbarazzo, i personaggi all'interno della cabina iniziano a raccontarsi le rispettive esistenze, il più delle volte parlando il peggior inglese che si sia mai sentito, con una spontaneità che non ti aspetti. Se da un lato dunque risulta difficile leggere su un Espresso notturno, dall'altro hai la fortuna che quello seduto di fronte a te racconterà sicuramente una storia, e perdersela potrebbe essere davvero un peccato.

Luca Marchese è autore di questo articolo, pubblicato nella rubrica Pendolibri del sito Finzioni (www.finzionimagazine.it). Mi è piaciuto: adoro viaggiare in treno e leggere in treno e condivido l'idea che ogni treno e ogni viaggio abbia un libro che gli corrisponde... e forse anche viceversa.

martedì 3 maggio 2011

QUATTRO MESI

Mi piace leggere. Leggo di tutto. Quasi di tutto: non amo il fantasy, la fantascienza e i thriller sanguinolenti. Nemmeno i manuali di informatica sono la mia passione. Per il resto mi piace tutto, dalle istruzioni per gli elettrodomestici alle etichette dei cosmetici, dai giornali ai libri. Non tutto con la stessa passione. Delle etichette preferisco quelle con più lingue per impararare come si dice il tal ingrediente nelle varie parti del mondo: non si sa mai, potrebbe sempre essere utile nei miei viaggi.
Non ricordo tutto quello che leggo: se mi chiedete che cosa ho letto di recente il più delle volte vi sentirete rispondere con più di qualche secondo di silenzio. Sembra che all'improvviso la mia memoria vada in tilt e cerchi in un archivio polveroso e disordinato titoli e storie, che si sovrappongono senza un criterio.
Ho deciso di fare un "bilancio" delle mie letture dei primi quattro mesi dell'anno. Quelle letture che consiglio o consiglierei a chi avesse voglia di fidarsi delle passioni altrui (le mie).
Non seguo l'ordine di lettura: inutile. Seguo quanto detta la memoria, i titoli e le trame che riaffiorano come le bollicine del prosecco appena versato.
- La delicatezza di David Foenkinos, ed. E/O
- Filosofia del viaggio di Michel Onfray, ed. Ponte alle Grazie
- Elogio della letteratura e della finzione di Mario Vargas Llosa, ed. Einaudi
- Una mongolfiera per un archibugio di Bob Gill e Alistair Reid, ed. Phaidon
- Appartamento a Istanbul di esmahan Aykol, ed. Sellerio
- Pulire al naturale dell'associazione Uomini Casalinghi, ed. Terra Nuova
- Rebetiko di david Prudhomme, ed. Coconino
- Paridiso e inferno di Jon Kalman Stefansson, ed. Iperborea
- Indignatevi! di Stephane Hessel, ed. Add
- Non per profitto di Martha Nussbaum, ed. Il Mulino
- Settanta acrilico trenta lana di Viola di Grado, ed. E/O
- La grande casa di Nicole Krauss, ed. Guanda
- Yakitori di Motoko Okuno, ed. Guido Tommasi
- Bécon-les-Bruyères di Emmanuel Bove, ed. Il Melangolo
- Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare di Vincenzo Costantino, ed. Marcos y Marcos
Mi piacerebbe mettere anche qualche riga per ogni titolo per descriverlo. Lo farò, con calma.

martedì 26 aprile 2011

25 APRILE



A volte capita di essere colpiti da un'immagine, un testo, una parola, un'espressione del viso. A me succede. E mi succede anche di avere il desiderio di condividere l'emozione. Subito. Se trascorre un po' di tempo (i motivi posso essere i più disparati) l'emozione resta, ma si affievolisce.
Ho ricevuto un video da un amico per il 25 aprile. Desidero immediatamente condividere il turbamento (sano turbamento) che ha generato, arrivandomi dritto al cuore e alla gola.
L'amico è Marco Paci, autore dell'illustrazione che apre il post e del video realizzato con la collaborazione dell'associazione culturale Murmure. L'occasione è il 25 aprile e la terza edizione della mostra collettiva A memoria d'arte, che si svolge a Verona in occasione dell'anniversario della Liberazione.

http://www.youtube.com/watch?v=gAkW3Wm3PEA

giovedì 14 aprile 2011

PICCOLO MANIFESTO DI ELSA MORANTE

Carlo Cecchi e Cesare Garboli trovano fra le carte di Elsa Morante il Piccolo Manifesto dei Comunisti (senza classe né partito) e lo fanno pubblicare a Goffredo Fofi per la Prima volta sul n. 30 della rivista letteraria Linea d'ombra nel settembre del 1988. La casa editrice Nottetempo lo pubblica nel 2004 nella collana dei Sassi.

Una folla consapevole che afferma la libertà dello spirito è uno spettacolo sublime. E una folla accecata che esalta il Potere è uno spettacolo osceno: chi si rende responsabile di una simile oscenità farebbe meglio a impiccarsi.

Con questa frase la Morante chiude il Piccolo Manifesto. Lo scritto è databile intorno al 1970.

mercoledì 23 marzo 2011

HAIKU

Non vorrei che il mio nome
si divulgasse senza scopo
per una mano come guanciale
offertami solo per il sogno
di una notte di primavera


Componimento poetico del XI secolo d.c. di Suwo-no-Naishi, raccolto da Teika Fujiwara nella sua antologia La centura poetica, edito da Studio editoriale con la cura di Marcello Muccioli

mercoledì 16 marzo 2011

17 MARZO


Non ho mai esposto bandiere. Ricordo che la mia nonna esponeva il tricolore: ero bambina e non ricordo nemmeno in che occasione lo facesse. L'anziano vicino di casa dei miei genitori esponeva la bandiera. Per la sfilata degli alpini o il giro d'Italia. E si emozionava: i suoi occhi dietro gli occhiali fumé diventavano acquosi e la voce, sembrava a me piccina, gli si frenava in gola.
Non ho mai esposto prima la bandiera. Lunedì ho bardato per la prima volta la mia finestra preferita, quella che guarda verso l'Adige e le colline, con il tricolore. Poi, visto che la mia vita è la mia libreria (almeno per metà, anzi forse per un po' di più di metà), ho vestito anche la vetrina di bianco-rosso-verde.
E sono contenta.
Gaber cantava Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono: ecco io mi sento proprio così. E soprattutto in questi giorni: mi vergogno di molto, ma sono orgogliosa di molto di più.

Piccola bibliografia "patriottica":
- LA NOSTRA STORIA. CRONOLOGIA DELL'ITALIA UNITA. Volume 1 (1861-1945) e volume 2 (1946-2011), Simone Calofranceschi, Bompiani 2011
- TI RACCONTO L'ITALIA. Gli uomini, le battaglie, le prigioni: il risorgimento visto dai suoi protagonisti, a cura di Riccardo Reim, Castelvecchi 2011
- W LE FESTE. Le feste nazionali spiegate ai bambini, di Mario sala Gallini, Mondadori 2010
- ITALIANITA', a cura di Giulio Iachetti, Corraini 2008
- SALVIAMO L'ITALIA, di paul Ginsborg, Einaudi 2010
- ATLANTE CULTURALE DEL RINASCIMENTO. Lessico del linguaggio politico dal Settecento all'Unità, a cura di Banti - chiavistelli - Mannori - Meriggi, Laterza 2011
- STORIA LINGUISTICA DELL'ITALIA UNITA, di Tullio De Mauro, Laterza 2011 (prima edizione del 1963)
- GARIBALDI. Battaglie, amori, ideali di un contadino del mondo, di Alfonso Scirocco, Laterza 2007
- GARIBALDI. L'illusione italiana, di Nicola Fano, B.C.Dalai 2010
- GARIBALDI FU FERITO. Il mito, le favole, di Mario Isnenghi, Donzelli 2010
- GARIBALDI, di Andrea Possieri, Il Mulino 2010
- GARIBALDI, di Tuono pettinato, Rizzoli-Lizard 2011
- FIGLIE D'ITALIA. Poetesse patriote nel Risorgimento, di Maria teresa Mori, Carocci 2011
- NOI CREDEVAMO, di Anna Banti, Mondadori 2010
- LETTERATURA ITALIANA DEL RISORGIMENTO, di Gianfranco Contini, Rizzoli 2011
- LE FRASI CELEBRI NELLA STORIA D'ITALIA, di Antonello Capurso, Mondadori 2011
- LE CONFESSIONI DI UN ITALIANO, di Ippolito Nievo, Rizzoli 2011
- LE MIE PRIGIONI, di Silvio Pellico, Rizzoli 2011
- I VICERE', di Federico de Roberto, rizzoli 2011
- MEMORIE, di Giuseppe Garibaldi, Rizzoli 2008
- IL RISORGIMENTO ITALIANO, di Denis Mack Smith, Laterza 2010
- CAVOUR. L'uomo, l'opera, di italo De Feo, Mondadori 2011
- CAVOUR, di Luciano Cafagna, Il Mulino 2010
- CAVOUR E BISMARCK, di Gian enrico Rusconi, Il Mulino 2011
- GLI ULTIMI GIORNI DI GAETA. L'assedio che condannò l'Italia all'unità, Rizzoli 2010
- CONTROSTORIA DELL'UNITA' D'ITALIA, fatti e misfatti del Risorgimento, di Gigi di Fiore, Rizzoli 2007
- VIVA L'ITALIA, di Aldo Cazzullo, Mondadori 2010
- LA PATRIA BENE O MALE, di Fruttero - Gramellini, Mondadori 2010
- PATRIA, di Patrizia Cavalli
- GABER. L'ILLOGICA UTOPIA, a cura di Gaber - Harari, Chiarelettere 2010
- SAGGIO SULL'ARTE DI STRISCIARE, di Paul d'Holbach, Il Melangolo 2009

DAL SOL LEVANTE

Scelta di romanzi del ‘900 con uno sconfinamento nella narrativa contemporanea, rispettando un criterio cronologico. Escludendo volutamente autori arcinoti come Banana Yoshimoto e Haruki Murakami, Yukio Mishima, Kenzaburo Oe, che meriterebbero bibliografie a sé stanti.
Letteratura che alterna temi classici (l’amore in tutte le sue sfaccettature, la natura e la storia) all’impegno sociale e allo studio dell’io.

• VITA SEGRETA DEL SIGNORE BUSHU
Junichiro Tanizaki, Bompiani 2010 (edizione più recente), traduzione dal giapponese di Atsuko Ricca Suga, pagine 145, euro 8,50
Il Giappone del ‘500, percosso da battaglie e lotte intestine, eserciti, assedi, castelli e samurai da un lato e fantasie erotiche del protagonista, prima ragazzo e poi adulto, dall’altro. Temi ricorrenti nella narrativa del secolo scorso (il romanzo è del 1924), descritti con eleganza ed intensità.

• L’AMORE DI UNO SCIOCCO
Junichiro Tanizaki, Bompiani 2010 (edizione più recente), traduzione dal giapponese di Carlo De Dominicis, pagine 262, euro 9,00, introduzione di Alberto Moravia.
Un Giappone contemporaneo (scritto nel 1925), in cui oltre alla descrizione ambientale, si ritrovano altri due argomenti narrativi cari a Tanizaki: la scomparsa delle tradizioni e l’avvicinamento all’idea di Occidente vissuto come qualcosa di superiore. Il tutto attraverso una storia di amore e sesso, nella quale la psicologia dei personaggi supporta un’analisi sociologica.

• IL SOLE SI SPEGNE
Osamu Dazai, Feltrinelli 1959 (prima edizione italiana), traduzione Luciano Bianciardi dall’edizione americana, pagine 139, euro 7,50
Proveniente da una famiglia di ricchi proprietari terrieri, Dazai è uno dei più rappresentativi e tormentati scrittori della prima metà del ‘900.
In questo breve romanzo, pubblicato nel 1947, ritorna il tema già proposto da Tanizaki dello scontro fra tradizione ed evoluzione dei tempi, accentuato oltremodo dall’irrompere della seconda guerra mondiale: il mondo aristocratico che degenera nella nuova civiltà industriale, la disillusione di fronte ad un radicale cambiamento che in realtà non si verifica (e che Dazai, morto suicida nel 1948, non vedrà), i turbamenti personali e la sensazione di inadeguatezza danno struttura all’opera.

• LO SQUALIFICATO
Osamu Dazai, Feltrinelli 1962 (prima edizione italiana), traduzione di Marcella Bonsanti dalla versione americana, pagine 150, euro 7,50
Qui è ancora più evidente rispetto al romanzo precedente, nonostante sia passato solo un anno tra le due pubblicazioni, il senso di smarrimento, di inadeguatezza dell’individuo, ed in particolari di molti scrittori giapponesi del dopoguerra: esclusione e autoesclusione dalla società, che prostrano il protagonista. Interessante la trovata di Dazai di chiudere il romanzo, che si puo definire esistenzialista, spostando la visione narrativa all’esterno del personaggio.

• IL PAESE DELLE NEVI
Yasunari Kawabata, Einaudi 2002, traduzione di Luca Lamberti dalla versione in inglese, pagine 145, euro 9,50
Un piccolo capolavoro della letteratura giapponese, scritto nel 1947, descrive un mondo incantato, dai suoni ovattati e i colori tenui. Nel teatro di una località termale, la tradizione delle geishe e il gioco amoroso, fatto di passione e fantasie evanescenti.

• IL FUCILE DA CACCIA
Inoue Yasushi, Adelphi 2004, traduzione dalla versione inglese di Giorgio Amitrano, pagine 101, euro 9,00
Pubblicato nel 1949, è l’opera forse migliore di Yasushi, la più breve ma quella tecnicamente perfetta. Il tema centrale è quello delle relazioni sentimentali, che si mantengono in equilibrio armonico dalla prima all’ultima pagina, in una costante tensione che non altera tuttavia la tranquillità della vita dei quattro personaggi, un uomo e tre donne, coinvolti nel gioco amoroso.

• QUARTIERI LONTANI
Jiro Taniguchi, Coconino 2010, traduzione di Maria Chiara Migliore, pagine 411, euro 19,50.
Quella di Taniguchi è narrativa disegnata: Taniguchi è un autore di fumetti e attraverso il disegno racconta storie dei generi più vari (fantascienza, sport, western, storico). Spesso è anche autore dei testi, come nel caso di Quartieri lontani in cui descrive il passaggio dall’adolescenza all’età adulta del protagonista, che viene catapultato nel suo passato.
Allontanandosi dalla tradizione nipponica per avvicinarsi a quella europea, Taniguchi sembra congiungere i due estremi del mondo, come tecnica come contenuti come psicologia dei personaggi.

mercoledì 2 marzo 2011

POESIA CHE VIENE DALL'EST

Dammi la tua ombra
per la mia ombra

che sente freddo
nel suo nome.

Insegnami il tuo silenzio,
la mia follia ne ha bisogno
per inventare un Dio...

Fammi conoscere la neve.

Voglio nascondere,
sotto la sua pelle,
le parole mai dette

(da Corpo presente, di Gezim Hajdari, Besa 2011)

martedì 1 marzo 2011

ALBANIA: STORIE PER CONOSCERE L'AL DI LA' DEL MARE


Se è vero, come penso sia, che conoscere un paese non sia soltanto vederne le architetture, goderne il mare e le montagne, assaporarne la cucina,ma sia anche incontrarne la storia, le storie di chi in quel paese ci vive o ci ha vissuto… l’arte, la musica e la letteratura sono fondamentali per capire e amare.
Qui di seguito alcuni suggerimenti di lettura, una brevissima bibliografia di letteratura contemporanea albanese. Non tutti i titoli in commercio, solo alcuni, quelli che hanno aiutato me ad imparare qualcosa in più su questo piccolo paese.

• VERGINE GIURATA
di Elvira Dones, Feltrinelli 2007, euro 7,50
Un intenso romanzo, che affronta un fenomeno sociale circoscritto alle montagne dell’Albania settentrionale e del Kosovo e sancito dal diritto tradizionale, attraverso il quale le donne, per sfuggire ad un matrimonio combinato senza infangare il nome del clan di appartenenza possono fare giuramento di castità e perdere tutto quello che di femminile c’è in loro indossando abiti maschili, adottando comportamenti maschili e assumono un nome maschile. La Dones racconta la storia di Hana, che dopo quattordici anni di vita violenta fra le montagne non riesce più a sopprimere la sua vera identità, si ribella al giuramento e fugge negli Stati Uniti.

• BEVETE CACAO VAN HOUTEN!
di Ornella Vorpsi, Einaudi 2010, euro 12,50
Quattordici racconti in cui i protagonisti hanno lo sguardo oltre il mare, in cui l’Albania sembra la terra da cui partire per un mondo migliore, in cui il tempo sembra solo attesa di un qualcosa d’altro possibile in un altrove. Sono le nuove generazioni che si scontrano con chi ormai ha una vita alle spalle e lo sguardo rassegnato

• ROSSO COME UNA SPOSA
Di Anilda Ibrahimi, Einaudi 2008, euro 12,00
Circa un secolo di storia, dalla monarchia di re Zog al comunismo e all’Albania contemporanea attraverso gli occhi delle donne e le vicende di una numerosa famiglia. Un romanzo storico particolare in cui le tradizioni si stemperano con l’evoluzione della società, ma rimangono ancorate alla vita degli emigrati come desiderio di mantenere una prorpia identità nazionale.

A firmare questi libri sono tre donne, giovani donne albanesi che descrivono il paese dove non vivono più e lo descrivono in italiano, la lingua di adozione.
- Elvira Dones, è di Durazzo (1960), ha vissuto prima in Svizzera ed ora negli Stati Uniti. E’ autrice della lettera pubblicata su Repubblica ed indirizzata al Presidente del Consiglio per esprimere indignazione alle sue battute sulle belle ragazze albanesi e gli scafisti.
- Ornella Vorpsi, è nata a Tirana nel 1968, e dal 1991 vive in Italia.
- Anilda Ibrahimi è nata a Valona nel 1972, si è trasferita in Svizzera e poi in Italia.

Chiuderei i suggerimenti di lettura con due nomi fra i più famosi del panorama letterario del ‘900: Ismail Kadaré e Gezim Hajdari.

• CORPO PRESENTE
di Gezim Hajdari, Besa 2011, testo bilingue, 15,00 euro
Personaggio eclettico nel panorama culturale albanese, Hajdari ha scritto poesie, libri di viaggio, saggi. Vive da esule in Italia da quando è diventato scomodo per i regimi albanesi avendo denunciato crimini ed abusi imputabili al periodo comunista che ai governi successivi.
L’editore Besa edita le opere di Hajdari da più di dieci anni e adesso offre questa raccolta, pubblicata per la prima volta a Tirana nel 1999.
I temi della lontananza, dell’esilio, l’amore sono centrali.

• GENERALE DELL’ARMATA MORTA
di Ismail Kadaré, Longanesi 2009, euro 16,00
Pubblicato nel 1963 è uno dei romanzi di Kadaré che preferisco: la seconda guerra mondiale è finita e il generale deve riportare i corpi dei caduti italiani in patria (l’armata morta), ma la missione viene turbata dall’incontro con le popolazioni locali, che in quell’orrore porta l’uomo al desiderio di conoscere, di approfondire, di vedere. Una ricerca anche dentro se stesso, un guardare quello che non è più ma è ancora.

martedì 8 febbraio 2011

IN ATTESA DI MARIANGELA GUALTIERI

Io guardo spesso il cielo. Lo guardo di mattino nelle
ore di luce e tutto il cielo s'attacca agli occhi e viene a
bere, e io a lui mi attacco, come un vegetale
che si mangia la luce

(da Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Mariangela Gualtieri, Einaudi 2003)

Mariangela Gualtieri il 26 febbraio è a Verona (chiesetta di San Domenico, in via del Pontiere) per leggere Bestia di gioia.
Che meraviglia, come sempre, incontrare lei e la sua voce!

venerdì 28 gennaio 2011

GIORNO DELLA MEMORIA n.11

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»

Mi sono domandata come dare un contributo, come strutturare un intervento breve ma significativo sul 27 gennaio. L’idea iniziale era di parlare di memoria come non-ricordo, cioè pensare a tante situazioni di conflitto che ancora oggi provocano morti e sofferenza, ma che restano lontane dalle nostre vite e dai nostri pensieri. Una mappa mondiale dei conflitti in atto fa paura, fanno paura il numero dei morti, dei feriti, dei profughi, degli interventi militari, degli interventi umanitari, fanno paura i capitali investiti, fanno paura i discorsi dei Grandi (fonte attendibile di dati è l'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, edito da 46° Parallelo - Terra nuova). E sono quotidianità, sono drammi di cui non si ha memoria, quasi possano divenire oggetto di memoria solo a distanza di tempo, solo una volta che si possono dichiarare (spesso mentendo e sapendo di mentire) conclusi. C’è uno scollamento fra realtà contemporanee. Non c’è una testimonianza costante di quello che accade, ovunque nel mondo, lontano, in universi diversi che con il nostro non hanno nulla a che fare.
Fatta questa riflessione, il 27 gennaio è per ricordare la shoah, per ricordare attraverso gli occhi e la memoria di chi è stato testimone. Quindi senza dimenticare nessuno dei conflitti in atto, è giusto dare spazio alle ultime generazioni di testimoni, è giusto farci raccontare il loro vissuto, è giusto raccogliere la loro memoria per farla diventare anche nostra.

• GRATITUDINE
Joseph Kertes, traduzione dall’inglese (l’edizione originare è canadese) di Cosetta Cavallante, Elliot 2011 editore, 19,50 euro
Tanto è stato scritto sulla seconda guerra mondiale e sulla persecuzione degli ebrei, che all’apparire di ogni nuova opera può sembrare di sapere già tutto, di conoscere ogni evento o personaggio passato alla storia, carnefice o vittima.
Kertes è ungherese, classe 1951, dal 1956 vive in Canada, scrive un romanzo storico perché si conosca la storia di un diplomatico svedese che, come Schindler e Perlasca, ma meno famoso di loro, fa parte dei Giusti tra le nazioni, per aver salvato più di centomila ebrei ungheresi fornendo passaporti falsi, rifugi e assistenza a chi ne avesse bisogno.
Un romanzo meraviglioso nei suoi tratti tragici e a volte leggeri, che fornisce un nuovo ritratto dell’epoca.

• UN EBREO COME ESEMPIO
Jacques Chessex, traduzione dal francese di Maurizio Ferrara, Fazi 2011, 14,00 euro
Un romanzo durissimo: Chessex racconta un episodio avvenuto nel 1942 nel suo paese natale, nella Svizzera francese.
L’immagine della Svizzera neutrale, attraverso la quale le aberrazioni della seconda guerra mondiale passano senza lasciare traccia, sparisce in 75 pagine di racconto crudo e vero. Uomini travolti dall’ideologia nazista, capaci di architettare un delitto esemplare, un crimine senza pentimento, una violenza che diventa ancora più brutale nell’assenza del rimpianto.

• QUI NON CI SONO BAMBINI. UN’INFANZIA AD AUSCHWITZ
Thomas Geve, traduzione dal francese di Margherita Botto, Einaudi 2011, 24,00euro.
Testimonianza unica nella storia documentaria dell’Olocausto. Testimonianza fatta attraverso 79 disegni di un ragazzino tedesco, sopravvissuto ai campi e liberato a Buchenwald dagli alleati l’11 aprile del 1945. Disegni semplici e crudeli, che Geve, troppo debole per essere trasferito altrove, comincia a fare ancora nella baracca 29 del campo, usando il retro dei formulari delle SS come carta da disegno, formato 15 x 10 cm. 79 immagini per raccontare al padre, che si era unito alle Forze Alleate in Inghilterra, la sua vita nei campi di concentramento.
Documento prezioso, donato dall’autore al museo d’arte dello Yad Vashem di Gerusalemme. Documento che l’autore accompagna con conferenze in giro per il mondo con la preghiere di sostenere “i nostri sforzi intesi a preservare la verità della storia contemporanea”.
I disegni sono accompagnati da una breve introduzione, in cui Geve racconta la sua storia: poche pagine, poche parole, scarne didascalie (utili per lo più a chi non conoscendo il tedesco avrebbe difficoltà a comprendere le scritte riportate nelle immagini), perché tutta la sua vita è racchiusa in quei 79 disegni, come se il prima e il dopo quasi non esistesse.
Sono nato nel 1933 a Stettino, sulle rive del Baltico. Avevo poco più di tre anni quando Hitler salì al potere, nel gennaio del 1933.L’unico universo di cui avessi memoria fu quello della repressione e della persecuzione.

• VISITARE AUSCHWITZ. Guida all’ex campo di concentramento e al sito memoriale.
Carlo Saletti e Frediano Sessi, Marsilio 2011, 18.00 euro
Una guida per capire, una guida per essere preparati a quello che si può vedere e si può vivere ad Auschwitz, il campo nel quale dal 1940 al 1945 sono morti milioni di ebrei e che è simbolo del martirio cui l’Europa è stata sotto posta durante il nazismo.

• GLI EBREI SOTTO LA PERSECUZIONE IN ITALIA. Diari e lettere 1938-1945.
Mario Avagliano e Marco Palmieri, con prefazione di Michele Sarfatti, Einaudi 2011, 15,00 euro
Una scelta di testimonianze coeve, curata da due storici, suddivise tematicamente e cronologicamente per ripercorrere l’intera storia della persecuzione antiebraica in Italia dal 1938 al 1945, dalla campagna di propaganda antisemita all’emanazione delle leggi razziali, dall’internamento sotto il fascismo alle razzie e agli arresti sotto la repubblica di Salò, dalla fuga in clandestinità al concentramento nei campi italiani, dalla deportazione nei campi di sterminio al ritorno dei sopravvissuti.
Una cronaca della persecuzione, così come fu registrata giorno per giorno dagli stessi ebrei, cioè coloro che subirono le leggi razziali, gli arresti, le deportazioni.

venerdì 7 gennaio 2011

UN NUOVO ANNO



A volte mi capita di avere un'idea, banale o complessa che sia, avere in mente come realizzarla... ma non riuscirci per mancanza di tempo. Rimane lì, abbozzata in un angolino della testa e del cuore, ogni tanto si fa sentire, generando non poca frustrazione nella sottoscritta. Poi finalmente arriva il momento. L'idea non è più la stessa, si è modificata come avviene nella preparazione dei cibi: forse mi manca un ingrediente, oppure non ho più voglia di quel sapore, ma gli amici vengono a cena e quel piatto che avevo pensato diventa un altro, altrettanto appetitoso.
Avrei voluto proporre libri per l'arrivo dell'inverno, scrivere delle mie letture di fine/inizio anno (la convinzione che il libro con cui inizio l'anno è quello che determina la qualità delle letture dei 12 mesi che seguono, è ahimé ancora viva), suggerire qualche ricetta...
Arrivo adesso proponendo una confortante zuppa di cipolle con crostoni di pane rustico. Non ho cambiato rotta, la mia nave solca sempre il grande mare della letteratura, ma oltre ad ancorare la lettura ad un luogo, ad un momento, in qualche occasione ad una musica... perchè non associarla ad un sapore? Quindi se il collegamento è con la zuppa di cipolle, le mie divagazioni letterarie mi hanno certamente portato in Francia: in un mondo senza tempo, ad incontrare Patrick Modiano ed Emmanuel Bove. Il vento delle loro parole mi ha cullato in questi giorni.