lunedì 12 ottobre 2015

UNA CASA di ANTONELLA MOSCATI


Da una masseria nel Salernitano ha inizio il raccontare di Antonella Moscati.
La casa di famiglia a Faiano raccoglie i ricordi che si dipanano dall'infanzia dell'autrice, rivelando molto più di una storia personale. Ci sono le relazioni e le gerarchie sociali, c'è il territorio, le abitudini di chi ha vissuto il secolo scorso, anche solo di riflesso. Un pezzo di storia d'Italia che si allontana dalla terra, ma le resta comunque legato. Consuetudini e convenzioni antiche, che lasciano il segno anche se vengono superate dal progresso che avanza.
"La casa consolidava in noi la certezza della continuità", dice Antonella Moscati (pag.15).
Campagna - città, ruolo uomo - donna, passato - presente (e futuro).
Il racconto comincia e non si fa abbandonare, fino alla fine: quello di Antonella è uno stile affascinante. Ha cura della composizione delle frasi, come del carico emotivo che in esse è custodito.
Si finisce di leggere il libro con con un misto di rimpianto, nostalgia ma anche con il piacere di aver condiviso con l'autrice una storia per molti versi universale.
Antonella Moscati, in compagnia di Cristina Faccincani e Tommaso Tuppini, è in libreria lunedì 12 ottobre per presentare Una casa

martedì 6 ottobre 2015

SYLVIA PLATH

Dopo un viaggio teatrale nella poetica della Rosselli, arriva a Pagina Dodici, in modo quasi inevitabile, la poesia di Sylvia Plath, così vibrante e sospesa. 

"Il verso nella piega del vestito" è un reading poetico a cura di Isabella Dilavello, e la Plath avrà compagne a tenere il filo, altre donne e le loro parole, sorprendentemente legate tra loro: da Antonia Pozzi, a Marina Cvetaeva, a Virgina Woolf, a Sarah Kane. 
Interprete delle loro voci Isabella Dilavello, martedì 6 ottobre in libreria

"Forse non sarò mai felice, ma stasera sono contenta. Mi basta la casa vuota, un caldo, vago senso di stanchezza fisica per aver lavorato tutto il giorno al sole a piantare fragole rampicanti, un bicchiere di latte freddo zuccherato, una ciotola di mirtilli affogati nella panna. Ora capisco come la gente possa vivere senza leggere, senza studiare. Quando uno è così stanco, alla fine della giornata ha bisogno di dormire e il mattino dopo, all'alba, lo aspettano altre fragole da piantare, e così si va avanti a vivere, vicino alla terra. In momenti come questi sarei una stupida a chiedere di più...". (Diari, 1950) S.P.