martedì 28 maggio 2013

IRENE NEMIROVSKY


In occasione dell'arrivo in libreria di La nemica di Irene Nemirovsky per l'editore Astoria, oggi pomeriggio alle 18 Annarosa Buttarelli, filosofa della Comunità filosofica Diotima e ideatrice di Festivaletteratura di Mantova,  e Cinzia Bigliosi, traduttrice del romanzo, parleranno dell'autrice, della figura della madre che attraversa tutta la sua opera e di traduzione.

venerdì 24 maggio 2013

giovedì 16 maggio 2013

venerdì 10 maggio 2013

POESIE DI VIA BISENZIO

Nicola Cinquetti, autore di romanzi per ragazzi e di albi illustrati, arriva in libreria con un nuovo piccolo gioiello: la raccolta Poesie di via Bisenzio (Scripta editrice).


Non solo conserve, marmellate,
damigiane e presepi imballati,
nelle nostre cantine incantate,
ma pure ammoniti, pesci fossili,
nummuliti e denti di squalo e trilobiti,
come se fosse agli albori fiorita
da sottosuolo di casa nostra
del cosmo la vita.

La presentazione del libro è sabato 11 maggio al Teatro di SS. Trinità, alle 17,00

(da Poesie di via Bisenzio, di Nicola Cinquetti, Scripta 2013)

UNA NUOVA NEMIROVSKY



Secondo romanzo della Némirovsky, è senza dubbio la matrice da cui l’autrice attingerà perDavid GolderIl ballo di Jézabel. Probabilmente perché si tratta del primo materiale in cui instilla questi temi, La nemica è un romanzo dove i dialoghi e i continui incontri dei personaggi sono attraversati da una tensione e una perfidia che nulla risparmiano, e che raramente si ritrovano nelle pagine di Irène Némirovsky.
cover
La nemica

“I figli iniziano amando i loro genitori, poi li giudicano, quasi mai li perdonano.” Queste parole dell’amato Wilde dovevano essere l’epigrafe, poi espunta, dellaNemica di Irène Némirovsky.
Il secondo romanzo dell’autrice, dapprima pubblicato con lo pseudonimo Pierre Nérey, è il racconto, serrato come un thriller psicologico, dell’odio viscerale che nutre Gabri, una bambina, poi adolescente, nei confronti della madre dissoluta. Nel tragico valzer che le due protagoniste intrecciano strette l’una all’altra, tra la Parigi degli anni venti e Biarritz, il volto della nemica assume, di piroetta in piroetta, i tratti prima della figlia, poi della madre, mentre nel vortice delle danze la violenza non è solo verbale, ma giunge a sorprendenti picchi letali. La nemica vuole dimostrare scientificamente l’impossibilità del perdono. La vendetta e il rancore graffiano le pagine del romanzo, scritto con uno stile fermo e pungente nel 1928, prima grande fucina da cui sarebbero nati i modelli di padri, madri e figli incarnati nei romanzi successivi, anche se la matrice originale era la famiglia naturale dell’autrice. Insipidi parvenu, avventurieri senza scrupoli, ridicole cocotte imbellettate come adolescenti fronteggiano le figlie assetate di vendetta e truccate da adulte: mentre nessuno è al proprio posto, la vita, veranemica di se stessa, scorre verso i più tragici risvolti, lasciando dietro di sé il silenzio di un destino consumato, della sterilità del tempo indifferente.