giovedì 24 maggio 2007

MIRANDA JULY

Dopo il successo cinematografico di "Me and You and everyone We know", distribuito in Italia per Fandango nel 2005, ritorna l'eclettica July con un libro di racconti, il cui comune denominatore sta in un evento, di per senza importanza, che trasforma radicalmente la vita dei personaggi. Il racconto "Questa persona" più di ogni altro chiarisce il meccanismo: l'attesa di un qualcosa di indefinito che anima la giornata, il singolo momento che stimola all'attimo successivo, fino a quando arriva il mometo del sonno.
("Tu più di chiunque altro", di Miranda July, Feltrinelli)

mercoledì 23 maggio 2007

IL PICCOLO LIBRO DEI CIBI

E' quasi ora di cena e viene una certa acquolina a leggere l'ultima opera di Taborelli: Il piccolo libro dei cibi. Diviso in otto capitoletti, ciascuno concluso con una ricetta, ci racconta dei grani che da secoli sono alla base dell'alimentazione di tutte le popolazioni del mondo, delle castagne, del latte e dei suoi derivati, degli animali da cortile e delle "bestie grosse"... Non è un manuale di cucina, né un saggio noioso, piuttosto una lettura curiosa che racconta di tradizioni passate e/o esotiche. Un passatempo culinario, per appassionati di cibo, di storia e di sapori. Uno sfizio che trasforma una minestra di legumi spezzina in un rito senza tempo.

martedì 22 maggio 2007

I LIBRI DI HENRY MILLER

Non i libri scritti da Henry Miller, ma quelli da lui letti, amati, vissuti e quelli che, per sua stessa ammissione, avrebbe voluto leggere nella sua vita.
"I libri nella mia vita", scritto da Henry Miller nel 1949, è un piccolo gioiello che la scrittura e l'immaginazione dell'autore rendono qualcosa di più di una semplice autobiografia di lettore: un'opera insolita, originale, fitta di storie e di indimenticabili personaggi.
A cinquantotto anni Henry Miller riunisce in una stanza alcune centinaia di volumi letti nel corso della sua esistenza movimentata e si mette all'opera per spiegare, in un 'libro sui libri' , quanta parte di e della sua persona si scrittore si sia foggiata dalla lettura. L'intento è quello di parlare dei 'libri in quanto esperienza vitale'. Poco a poco, però, l'autore del Tropico del Cancro si lascia trasportare dal suo genio migliore e, trattando gli incontri con i libri alla stregua di quelli con le persone, o con altri 'fenomeni della vita e del pensiero', accumula aneddoti, aforismi, divagazioni; include consigli su come leggere un libro, meditazioni divertite, pagine di memoria sulle letture dell'infanzia, idee originali e intelligenti sull'esperienza complessiva del leggere; cede alla tentazione di dedicare un capitolo ai "libri viventi", alle molte persone conosciute in America e in Europa.
"Considero i miei incontri con i libri alla stessa stregua degli incontri con altri fenomeni della vita e del pensiero. Tutti gli incontri sono connessi tra loro, non sono isolati. In questo senso, e in questo senso soltanto, i libri sono parte della vita quanto gli alberi, le stelle o il letame. Io non ho alcuna reverenza per i libri in se stessi. Né pongo gli scrittori in una categoria speciale, privilegiata. Sono come gli altri uomini, né meglio né peggio. Sfruttano le forze date loro esattamente come qualunque altro tipo di essere umano. E se di tanto in tanto li difendo come classe, è perché credo che, almeno nella nostra società, essi non hanno mai raggiunto lo status e la considerazione che meritano. I grandi, in particolare, sono stati trattati quasi sempre come capri espiatori." Così scrive Miller nella prefazione.
Due stimolanti appendici al volume: "I cento libri che più mi hanno influenzato" e "I libri che ho intenzione di leggere".
(I libri nella mia vita, di Henry Miller, Mondadori)

martedì 15 maggio 2007

PICCOLI DETTAGLI DI UN MONDO VELOCE - LA MAGIA IN UN COLPO D'OCCHIO

La Libreria ospiterà dal 20 Maggio 2007 al 20 giugno 2007 una selezione del progetto fotografico “PICCOLI DETTAGLI DI UN MONDO VELOCE - LA MAGIA IN UN COLPO D’OCCHIO” del designer veronese Roberto Solieri.

Spesso in viaggio a caccia d’ispirazione per il suo lavoro di art director Roberto Solieri, classe 1971, è attratto dai dettagli apparentemente insignificanti degli spazi metropolitani, che cattura con peculiare sensibilità per la composizione di forme e colori.

Le immagini “trovate” negli angoli delle principali città del mondo privilegiano ciò che sta dietro il primo piano, a volte semplici segni o tracce, memorie di passaggi urbani impossibili da ricostruire, ma che acquistano attraverso lo sguardo curioso dell’autore nuovo valore estetico, suggerendo all’osservatore una particolare visione del mondo.

Ciò che contraddistingue il lavoro fotografico del designer veronese Roberto Solieri è uno sguardo aperto e curioso verso il mondo in tutte le sue forme, un’attenzione quasi maniacale verso le espressioni grafiche spontanee, generate casualmente all’interno dei paesaggi urbani. La filosofia visiva che sta dietro il progetto “Piccoli Dettagli di un mondo veloce” si può definire con il suggestivo termine di “visual Scouting”.


Per saperne di più sul progetto Piccoli Dettagli, visita il sito:
www.piccolidettagli.it


Inaugurazione Domenica 20 Maggio 2007 – ore 17.00

lunedì 14 maggio 2007

RENE' CLAIR REGISTA GENTILUOMO

Nato a Parigi del 1898, René Chomette, in arte René Clair, nel primo dopoguerra inizia a lavorare come giornalista. Nel 1924 ha avvio la sua carriera come regista, distinguendosi con un cortometraggio dadaista tratto da un'idea del pittore Francis Picabia. In Francia, fino al 1934 firma i suoi film migliori: Intermezzo, appunto del 1924, Sotto i tetti di Parigi del 1930, Il Milione (1931), A me la libertà (1931), Per le vie di Parigi (1933), L'ultimo miliardario (1934). Poi il Regno Unito ed infine Hollywood, dove vive e lavora fino al dopoguerra (durante la seconda guerra mondiale viene privato della cittadinanza francese dalla Repubblica di Vichy). I film di questo periodo, per quanto ben costruiti e divertenti, non sono all'altezza dei precedenti, quasi il regista si senta privo di ambizione.
Quindi il rientro in Francia e i film dell'ultima fase produttiva, dove sono evidenti i segni del declino del grande regista e sceneggiatore.
Nel volumetto "Riflessioni sul cinema. Note per servire all'arte cinematografica", pubblicato per la prima volta in Italia nel 1953 dall'editore Nuvoletti ed ora fortunatamente ripubblicato da Excelsior 1881, René Clair raccoglie appunti sulla storia dell'arte cinematografica dal 1920 al 1950.
"Questa non è una Storia del cinematografo (e sarei anche incapace di farla); nella pagine raccolte in questo libro, non si troverà, forse, altro merito che una delle più palesi mancanze di oggettività, il che non sarebbe certo conveniente a uno storico.
In queste pagine non ho voluto sopprimere ciò che c'è di eccessivo né modificare, secondo i gusti d'oggi, ciò che porta i segni del tempo...
... Ho colto me stesso mentre discutevo con l'autore di questi vecchi articoli...
... E ciò che a me successe, fu di prender parte ad una grande avventura, di assistere alla creazione di un linguaggio, di un'arte, di un'industria, di qualche cosa che nessuno di questi vocaboli riesce a definire completamente e la cui complessa natura si presta all'equivoco. Tale equivoco, ho fatto del mio meglio per distruggerlo..." ( dalla prefazione dello stesso Clair).
(Riflessioni sul cinema, René Clair, Excelsior 1881).
René Clair è uno degli intramontabili principi dello schermo e ci accompagna nel continuo divenire del racconto per immagini che allo spettatore chiede di "imparare a vedere".

venerdì 11 maggio 2007

CIRCOLO MALACARNE: DAR A BERE STORIE

Da sabato 19 maggio a sabato 02 giugno il circolo Malacarne organizza il festival eno-letterario itinerante "Dar a bere storie". L'idea è portare la letteratura in spazi aperti: le strade, le piazze, le osterie. L'intento degli organizzatori è di presentare i narratori italiani che più interessano a loro in contesti informali coinvolgendo anche passanti e gli avventori occasionali dei bar.
Gli scrittori presenti al festival:

Luciano Manzalini "Dubbi di un presunto scrittore" Pendragon
Carlo Grande "Padri. Avventure di maschi perplessi" e "Cavalcata selvaggia" entrambi Ponte alle grazie
Daniele Benati "Un altro che non ero io" Aliberti
Ugo Cornia "Le pratiche del disgusto" Sellerio
Gianluca Morozzi "Abisso" Fernandel
Ivano Bariani "Precursore. Manuale del supereroe scolastico" Sironi
Ettore Bianciardi "Il fuorigioco mi sta antipatico" Stampa alternativa
" Vita agra" Bompiani
Daniele Timpano "Dux in scatola" Coniglio edizioni
Cinzia Zungolo " Il materasso dell'acciuga" Rizzoli
Tiziano Scarpa - Massimo Giacon " Amami" Mondadori
Remo Remotti "Diario segreto di un sopravvissuto" Einaudi

Il programma più dettagliato lo troverete in libreria o sul sito www.malacarne.it

martedì 8 maggio 2007

"LA DANZA NEL CUORE DELLE COSE" DI ELIZABETH JENNINGS

Finalmente una raccolta di poesie di Elizabeth Jennings, la prima raccolta in italiano, curata da Domenico Pezzini e pubblicata dalle Edizioni Ancora. Finalmente perchè della poetessa inglese (1926-2001), molto popolare nel Regno Unito e non altrettanto, immeritatamente, all'estero, in Italia non era sin ora mai stato pubblicato nulla. Dei circa trenta volumetti di versi, delle circa cinquecento liriche, ne vengono qui proposte una cinquantina, pubblicate in inglese dal 1953 al 2001.
"E' come se la poesia accompagnasse lungo il filo dei giorni la vita della poetessa, fissando a raccogliendo momenti di grazia e di illuminazione, o domande cruciali che si impongono, momenti e domande tanto imprevedibili quanto casuali, ma che riconducono a un orizzonte o emergono da un fondo che, per quanto oscuro, non ci è concesso di ignorare" (dall'introduzione di Domenico Pezzini).
Testo originale e traduzione a fronte arricchiscono l'edizione.

sabato 5 maggio 2007

OMAGGIO A MSTISLAV ROSTROPOVICH

"Scompare con Mstislav Rostropovich non solo un musicista completo, grandissimo violoncellista, ottimo direttore d'orchestra, pianista raffinato nell'accompagnare la moglie Galina Vishneskaya, primo soprano del Bolshoi, in alcuni concerti di canto rimasti memorabili. Ancora di più, scompare con lui un artista-simbolo nella storia europea del secondo Novecento, un uomo che ha vissuto sulla propria pelle le persecuzioni del regime sovietico contro i dissidenti, è stato in esilio per sedici ani. Nel 1989 è accorso, con il suo violoncello, sotto il muro di Berlino, per suonare le suites di Bach in mezzo alla folla che festeggiava la riunione dei popoli e la riconquistata libertà..."
Così Paolo Gallarati su La Stampa dello scorso 28 aprile,all'indomani della morte di Rostropovich: promotore dell'arte senza frontiere, della libertà di espressione e dei valori democratici, Rostropovich merita di essere ricordato come uno dei personaggi che hanno "fatto" il Novecento.