mercoledì 21 giugno 2023

FIERO SIATU' secondo AR, la stagista appassionata

 


Dell’autrice ceca Irena Douskovà è da poco uscito in libreria per Keller editore “Fiero Siatù”. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire il titolo, non è questo il nome del protagonista del romanzo, che narra invece la storia di Helena, bambina intelligente e sensibile sullo sfondo di un paese dell’Europa dell’est nel corso degli anni settanta del novecento. Il lettore non sbaglierebbe tuttavia di molto a ritenere Fiero Siatù il personaggio principale della storia, onnipresente nelle decisioni di Helena, che lo considera un esempio di coraggio e tenacia nell’affrontare le avversità della vita, modello di comportamento da imitare a fronte agli scherni dei compagni e alle difficoltà familiari. Nel veloce e piacevole scorrere delle pagine della narrazione sorgono naturali delle domande circa l’identità di Fiero, ma questo mistero verrà svelato solo alla fine del romanzo. Il lettore potrà forse incontrare qualche iniziale difficoltà, dovuta ai numerosi nomi e diminutivi - degno dei più nobili autori russi - e all’intricato albero genealogico di Helena, ma la lettura risulta complessivamente piacevole, grazie allo stile scorrevole e ricco di divertenti storpiature (per esempio New York diventa Nujork e Moby Dick diventa Mobidik) che regalano al lettore la luce di un sorriso e la tenerezza che si prova nell’immedesimarsi nello sguardo ingenuo di un bambino ancora innocente e disponibile a farsi sorprendere e emozionare.

La vita di Helena presenta singolari analogie con la biografia dell’autrice, che si dimostra capace di rielaborare in modo efficace i fatti vissuti e di farci riflettere su come e quanto un’isolata esperienza di errata interpretazione della realtà possa giungere a condizionare la vita di una persona. Fiero Siatù diviene così l’espediente narrativo per comunicare, in ultima analisi, un messaggio di resilienza e coraggio. Ce n’è bisogno.



giovedì 1 giugno 2023

PILLOLA 10: FABIO STASSI

 "Se era stato un amore, il loro, risaliva a cinquant'anni prima, ma soltanto nella vecchiaia gli era stata concessa la libertà di viverlo. O forse non era amore, ma qualcosa di più raro, quella particolare amicizia che può legare un uomo a una donna per tutta la vita e che è l'unica cosa che sopravvive quando scompare tutto il resto" (pag. 106)



Vince Corso osserva Albert e Odette e coglie l'essenza del loro legame.

Siamo a Marsiglia, alla ricerca di un qualcuno che forse serve a Vince per ritrovare se stesso.

E' un romanzo tenero Notturno francese di Fabio Stassi (Sellerio), con il ritmo lento dei viaggi in treno, con lo sguardo curioso rivolto a luoghi che Vince ha solo sentito nominare ma che fanno parte della sua vita, con la poesia delle cartoline indirizzate sempre alla stessa persona, che non conosce.

Questa è la quarta avventura di Vince Corso, biblioterapeuta residente a Roma: il personaggio appare in La lettrice scomparsa (2016) e poi ritorna in Ogni coincidenza ha un'anima (2018), in Uccido chi voglio (2020) e infine (ma sarà davvero la fine?) in Notturno francese (2023).

Un libro breve, pieno di poesia.