domenica 22 aprile 2007

LA FRANCIA NEI PRIMI DECENNI DEL '900

Sul finire del 1927, Maurice Ravel parte in battello dalla Francia per una tournée negli Stati Uniti ed in Canada: sono gli anni in cui Ravel e Stravinskij si contendono i teatri e le sale da concerto, sono gli anni in cui la fama di quel francese eccentrico, algido e solitario dilaga nei salotti parigini. Lo si può incontrare per le strade a fianco di Satie oppure ospite di Alma Mahler. Lo si può vedere al porto si Southampton conversare con Jean-Aubry, che è venuto apposta da Londra per consegnargli la copia appena tradotta per Gallimar della Freccia d'oro del comune amico Joseph Conrad. Un personaggio il cui nome rimbomba in Europa e nel Nuovo Mondo, dove snobba la compagnia di Gershwin, o di Charlie Chaplin. Ma soprattutto un uomo fragile, in grado di ottenere risultati favolosi con il Bolero ed il Concerto per mano sinistra (scritto appositamente per Wittgenstin), ma nello stesso tempo minato nel fisico, che gradualmente, nell'arco dei dieci anni che Echenoz racconta, si deteriora al punto da generare nei suoi confronti una pena profonda.
Fino a qui, una storia, romanzata, ma fondata sulla verità.
Ma un'altra storia si svolge in quegli stessi anni in cui la musica di Ravel (come quella di Debussy) è sempre presente nei programmi dei grandi teatri, in quella stessa Parigi ha luogo un processo che attira l'attenzione della vecchia Europa: una donna sul banco degli imputati, una donna bella ed elegante, è accusata dell'omicidio di un giovane uomo. Il clamore è grande soprattutto perchè quella donna è stata, per la sua giovinezza, il suo fascino, la sua ricchezza e, non ultimo, il numero dei suoi amanti (veri o presunti che siano) a lungo protagonista della scena mondana. I pettegolezzi abbondano su Jezabel, gli sguardi di tutti sono su di lei, sulla sua vita, ricostruita dall'adolescenza all'età matura, da quando giovane e bella ha cominciato a sedurre per il solo piacere di farlo.
Una storia di fantasia quest'ultima narrata con maestria da Irene Nemirowsky (già nota al pubblico per Il ballo e Suite francese).
(Ravel, di Jean Echenoz e Jezabel, di Irene Nemirowsky, entrambi editi per Adelphi)

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