Saamiya Yusuf Omar |
giovedì 7 luglio 2016
NON DIRMI CHE HAI PAURA
"Non dirmi che hai paura" di Giuseppe Catozzella ha vinto il premio Strega Giovani nel 2014, per questo ho voluto leggerlo e recensirlo.
Samia, una bambina somala con la corsa nel sangue, sogna di partecipare alle Olimpiadi e di vincerle.
Vuole lasciarsi alle spalle le cose brutte della sua infanzia: la guerra, la violenza, la rabbia e la paura, conservando solo quelle belle: l'amicizia con Alì, l'affetto dei genitori e dei fratelli, i sogni, le speranze e la determinazione.
Il suo è un percorso di duri sacrifici verso la libertà e il riscatto di se stessa. Ma ciò che colpisce il lettore con più forza è il Viaggio intrapreso da Samia: per quanto certi fatti siano riportati abitualmente da giornali e TV, davanti alla crudeltà non si può e non si riesce a restare indifferenti.
E' però proprio in quei momenti oscuri che Samia si aggrappa ai suoi sogni e alle sue speranze con i denti e le unghie perché l'importante è "Non dire mai che hai paura, perché se no le cose che desideri non si avverano". Il fulcro di tutto è proprio questo.
"Non dirmi che hai paura" parla di sogni e speranze che germogliano in profondità nel cuore, mettendo radici tanto tenaci che il germoglio diventa una quercia forte e altissima, in grado di sfiorare le stelle con i rami.
Merita davvero il riconoscimento datogli per la capacità di suscitare consapevolezza delle gravi situazioni in cui si ritrova Samia, ammirazione per la sua ferrea volontà e desiderio di imitarla.
Elisabetta Sorio
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