lunedì 26 aprile 2010

25 APRILE

Resistenza e liberazione dal nazi-fascismo: pubblicazioni recenti che ritraggono l’epilogo di una guerra, che ormai per pochi è memoria viva, per molti storia. Italia, italiani e lingua italiana

• TRIESTE ‘45
Raoul Pupo, Laterza 2010, 22,00 euro
Trieste, terra di confine, in cui si sovrappongono due guerre e due occupazioni: guerra che viene da est e guerra da ovest, occupazione jugoslava e occupazione alleata angloamericana. Terra anche di due movimenti di resistenza, quello jugoslavo e quello italiano. Un caso a sé, che rappresenta la prima crisi internazionale del dopoguerra. Quasi un laboratorio, Trieste, per la politica internazionale ma anche per i diversi movimenti di liberazione che vengono a contatto e scontro, per il PCI italiano e il partito comunista jugoslavo. Trieste luogo delle foibe, Trieste insanguinata da vinti e vincitori.
Raoul Pupo è voce autorevole per fare chiarezza sugli accadimenti triestini: docente di Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche di Trieste, si occupa di storia della politica estera italiana, del confine orientale, delle occupazioni italiane dei Balcani e degli spostamenti forzati delle popolazioni in Europa nel ‘900.

• MIEI SETTE FIGLI
Alcide Cervi, Einaudi 2010, 11,00 euro
Un centinaio di pagine raccolgono le memorie di un padre, che ha visto morire i suoi sette figli davanti ad un plotone di esecuzione nel dicembre del 1943.
Le pubblicazioni relative alla famiglia Cervi e all’evento tragico sono numerose: quella del padre Alcide, si aggiunge ai tanti scritti locali e agli altrettanti saggi che si sono susseguiti nel corso degli anni. Ma aggiunge l’emozione di un racconto fatto in prima persona, da un testimone, da un padre, che ripercorre la vita familiare, contadina e partigiana e con la lucidità e la saggezza di un uomo anziano guarda ancora al futuro.
Io vorrei farvi sentire che cos’è la avere ottanta anni, aspettarsi la morte da un momento all’altro, e pensare che forse tanto sacrificio non è valso a niente, se ancora odio viene acceso tra gli italiani.
Che il cielo si schiarisca, che sull’Italia torni la pace e la concordia, che i nostri morti ispirino i vivi, che il loro sacrificio scavi profondo nel cuore della terra e degli uomini.
Allora sì, mi sarò guadagnato la mia morte, e potrò dire alla madre dolce e affettuosa, alla sposa mia adorata: la terra non è più come quando tu c’eri, sulla terra si può vivere, e non solo morire di crepacuore. E ai figli, dirò: l’Italia vostra è salva, riposate in pace, figli miei. Questa la conclusione del vecchio Alcide.
L’introduzione di Luciano Casali contestualizza l’opera e racconta le vicende legate alla nascita del libro, stampato per la prima volta nel 1955 in migliaia di copie, ristampato nel 1971 ed ora nel 2010 in una nuova veste.


• GLI ALLEATI E LA RESISTENZA ITALIANA
Tommaso Piffer, Il Mulino 2010, 28,00 euro
Ordinario di Storia politica dell’età contemporanea all’Università di Bologna, Piffer ha al suo attivo numerosi contributi sulla Resistenza italiana.
I contatti con i movimenti partigiani europei, l’organizzarli o contribuire alla loro organizzazione anche dal punto di vista economico, il coordinamento delle azioni contro le forze naziste hanno contraddistinto l’operato degli alleati nel corso della seconda guerra mondiale in tutta Europa. Nel volume appena arrivato in libreria, Piffer ricostruisce la politica che gli Alleati adottarono nei confronti della Resistenza italiana e l’attività degli agenti segreti inviati dietro le linee nemiche per stabilire i collegamenti con le formazioni partigiane. Importante l’attenzione sulle difficoltà di coordinamento, sugli aspetti controversi e sulla competizione che si stabilì all’interno degli Alleati fra le diverse “fazioni” nazionali: prima un panorama europeo, che spazia dall’Unione Sovietica al Mediterraneo, poi il panorama italiano. Ogni caso è a sé e l’Italia non smentisce quanto accaduto altrove: problemi tecnici, l’invio delle prime missioni, il coordinamento, i partigiani e il partito comunista, le varie fasi della liberazione, i tentativi di smobilizzazione. Problemi che nella realtà italiana sono più evidenti che altrove.
Una ricca bibliografia conclude il volume, rimandando a documenti e pubblicazioni italiane e straniere.

• RACCONTI DELLA RESISTENZA
Autori vari, Einaudi 2006, 12,50 euro
Un’antologia di racconti di scrittori-partigiani, i cui scritti sulla Resistenza si collocano a partire dal 1946 (Calvino, Caproni, Fortini i più vecchi), ma si concentrano soprattutto tra gli anni ’50 e la prima metà degli anni ’60 (Fenoglio, Pavese, Zanzotto, Venturi, Pratolini). Un arco cronologico di quasi cinquant’anni: qualcuno scrive a caldo, immediatamente dopo la fine della guerra, quando la memoria è ancora viva e forse si pone la necessità di scegliere quali ricordi trascrivere, quali meritano di essere raccontati; qualcuno li lascia invece decantare e nella massa indistinta iniziale, permette solo ad alcuni di emergere a distanza di tempo, di rimanere impressi, di diventare memoria, prima memoria personale, poi memoria collettiva.
Il nord della penisola, dalla Liguria al Veneto, poi l’Emilia Romagna, la Toscana, Roma.
Racconti nati come tali, oppure per essere pubblicati sui giornali: troviamo la pedagogia di Meneghello, il fiabesco di Calvino, il romanticismo rivoluzionario di Vittorini, l’epica di Fenoglio. L’esperienza comune della lotta antifascista non permette di riportare i diversi autori ad un’unica formula: ognuno propone una resistenza diversa. Sempre Italia è, ma uomini e realtà cambiano di regione in regione, e di volta in volta anche il narrare è diverso.
Gabriele Pedullà è curatore dell’antologia e nella corposa introduzione descrive i criteri di scelta per la realizzazione di questo pregevole volume edito per la prima volta da Einaudi nel 2005.

• LE RONDINI DI MONTECASSINO
Helena Janeczek, Guanda 2010, 18,00 euro
Mantecassino gennaio – maggio 1944, area di 20 km quadrati sulla linea Gustav, quella linea fortificata con cui i tedeschi in ritirata avevano tagliato in due l’Italia dal Tirreno all’Adriatico per frenare gli Alleati.
Quattro battaglie, durissime che radono al suolo l’abbazia e fanno decine di migliaia di morti: morti che stanno a cuore alla Janeczek, nata in Germania da una famiglia ebreo polacca, sopravvissuta grazie ad un falso nome alle epurazioni della seconda guerra mondiale. Morti sepolti ai piedi di quello che fu il primo monastero benedettino dell’Occidente. Morti polacchi, come i suoi avi, ma ci sono anche indiani, nepalesi, magrebini, neozelandesi, tutti sotto il nome di angloamericani, tutti morti come carne da macello. E ci sono italiani, civili, che il fuoco incrociato di tedeschi e alleati non ha risparmiato e che, se a questo sono sopravvissuti, sono poi caduti sotto la violenza di quei soldati cui era stato garantito un premio vincitori.
Accadimenti a persone, che se anche non hanno fatto parte della nostra vita, hanno fatto parte della nostra storia ed ora della nostra memoria.
La Janeczek raccoglie informazioni, studia, scava nel vissuto personale, scioglie gli avvenimenti storici in una dolorosa narrazione. Sembra di essere di fronte a chi ha vissuto quella tragedia, sembra ci racconti a viva voce la propria storia, il proprio vissuto.
Racconto vero e invenzione narrativa senza confini, reale e plausibile, vero e immaginato.

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