Calvino, per guardare da questa finestra, doveva prima sbottonare i sette bottoni, uno a uno. E allora sì che allontanava con le mani le tendine e potava guardare, osservare il mondo. Alla fine, dopo aver visto, tirava le tendine davanti alla finestra e richiudeva ciascuno dei bottoni. Era una finestra da abbottonare.
Quando al mattino apriva la finestra, sbottonando con lentezza, i bottoni, sentiva nei suoi gesti l’intensità erotica di chi toglie, con delicatezza, ma anche con ansia, la camicetta dell’amata.
Guardava poi dalla finestra in un altro modo.
Come se il mondo non fosse una cosa disponibile in qualunque momento, bensì qualcosa che aveva bisogno di lui e delle sue dita, un insieme di gesti minuziosi.
Da quella finestra il mondo non era uguale.
La finestra tratto da Il signor Calvino è una delle venti microstorie che compongono il nuovo libro dello scrittore portoghese Goncalo M. Tavares, pubblicato da Guanda.
Il lettore conoscerà un altro eccezionale e strampalato personaggio, una figura originale ed emozionante, della cui ingenuità e delicatezza è quasi impossibile non innamorarsi.
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