Consiglio di incominciare con un itinerario esplorativo, che conduca, vagabondando, dall'uno all'altro dei molti giardini, parchi, zone verdi che si aprono, vivacemente smeraldine e variopintamente fiorite, anche nel cuore pietroso della città, e offrono, di lontano, di norma, lo spettacolo di una porzione di suolo marino. Ogni viandante vada dunque alla ventura, e si fabbrichi una Genova vegetale e panoramica, dentro le intercapedini del tessuto urbano (pag. 7)
Sono sulla passeggiata di Nervi, che è luogo da non mancare, con il roseto, con i balletti, se l'epoca è propizia, e le rocce marine, e il museo, e gli scoiattoli... (pag.8)
Genova, come tutti sanno, e come i versificatori e i cantautori ci cantano e ricantano, è una città verticale, verticalissima (pag. 11)
Un'idea di mondo dove ci si deve labirinticamente smarrire, ma dove, sempre, da qualche parte, si può scoprire un luogo privilegiato, quasi magico, dove tutto si ordina e si compone (pag.13)
Così Edoardo Sanguineti in un libretto dedicato alla sua città natale, più di una ventina d'anni fa: "Genova per me" (Guida edizioni)
[nella foto il Teatro Carlo Felice, gravemente danneggiato dai bombardamenti durante la Seconda guerra Mondiale, oggetto di studi e progetti architettonici, è tornato a nuovo splendore solo nel 1991]
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