Lella Costa ha incantato ieri sera il pubblico del teatro Camploy con la lettura de Il pranzo di Babette di Karen Blixen.
“È un racconto perfetto”, dice con ragione l'attrice presentandosi sul palcoscenico.
Uno sgabello e un leggio le bastano per rendere il giusto merito con la sua straordinaria capacità interpretativa a quel breve racconto che la Blixen scrisse nel 1950 e che il film omonimo di Gabriel Axel rese famoso nel 1987.
Inizia la lettura e come per incanto lo spettatore si ritrova in uno sperduto villaggio norvegese nella semplice casa di un pastore protestante, poi a Parigi sulle barricate durante la Comune del 1871 o al Café Anglais fra tavole eleganti e pietanze raffinate, infine ancora nel grande Nord avvolto dalla neve.
Un'ora e poco più: questo il tempo breve della magia che Lella Costa, nonostante i manifesti sintomi influenzali, crea. Come Babette, da grande artista quale è, con i suoi piatti prelibati rende felici i suoi commensali, così Lella Costa con la sua narrazione seduce il pubblico del Camploy.
Roberta Camerlengo
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