martedì 6 ottobre 2015
SYLVIA PLATH
Dopo un viaggio teatrale nella poetica della Rosselli, arriva a Pagina Dodici, in modo quasi inevitabile, la poesia di Sylvia Plath, così vibrante e sospesa.
"Il verso nella piega del vestito" è un reading poetico a cura di Isabella Dilavello, e la Plath avrà compagne a tenere il filo, altre donne e le loro parole, sorprendentemente legate tra loro: da Antonia Pozzi, a Marina Cvetaeva, a Virgina Woolf, a Sarah Kane.
Interprete delle loro voci Isabella Dilavello, martedì 6 ottobre in libreria
"Forse non sarò mai felice, ma stasera sono contenta. Mi basta la casa vuota, un caldo, vago senso di stanchezza fisica per aver lavorato tutto il giorno al sole a piantare fragole rampicanti, un bicchiere di latte freddo zuccherato, una ciotola di mirtilli affogati nella panna. Ora capisco come la gente possa vivere senza leggere, senza studiare. Quando uno è così stanco, alla fine della giornata ha bisogno di dormire e il mattino dopo, all'alba, lo aspettano altre fragole da piantare, e così si va avanti a vivere, vicino alla terra. In momenti come questi sarei una stupida a chiedere di più...". (Diari, 1950) S.P.
"Il verso nella piega del vestito" è un reading poetico a cura di Isabella Dilavello, e la Plath avrà compagne a tenere il filo, altre donne e le loro parole, sorprendentemente legate tra loro: da Antonia Pozzi, a Marina Cvetaeva, a Virgina Woolf, a Sarah Kane.
Interprete delle loro voci Isabella Dilavello, martedì 6 ottobre in libreria
"Forse non sarò mai felice, ma stasera sono contenta. Mi basta la casa vuota, un caldo, vago senso di stanchezza fisica per aver lavorato tutto il giorno al sole a piantare fragole rampicanti, un bicchiere di latte freddo zuccherato, una ciotola di mirtilli affogati nella panna. Ora capisco come la gente possa vivere senza leggere, senza studiare. Quando uno è così stanco, alla fine della giornata ha bisogno di dormire e il mattino dopo, all'alba, lo aspettano altre fragole da piantare, e così si va avanti a vivere, vicino alla terra. In momenti come questi sarei una stupida a chiedere di più...". (Diari, 1950) S.P.
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