giovedì 23 ottobre 2008
GOLOSE LETTURE IN GIRO PER IL MONDO
Periodo ricco di proposte librarie questo: i diversi editori, grandi e piccoli, mettono a disposizione di noi lettori una mastodontica quantità di pubblicazioni nell'arco dell'anno. Spesso è più la quantità che la qualità, ma il discorso diventerebbe lungo e forse anche un po' polemico. Il fatto è che ora, da fine settembre a novembre, è consuetudine esca un numero impressionante di titoli: gli editori pensano al libro-strenna, al libro-oggetto, al bene-rifugio. E un po' rifugio il libro lo è sempre, non solo a Natale e non solo per il valore che gli possono dare gli addetti dell'editoria.
In ogni caso, beneficiando dell'offerta, è più ricca la scelta: fra tanti libri, una buona percentuale si trova in sintonia con i miei gusti e i miei desideri. Tentazione allettante!
Spesso mi oriento verso titoli cosiddetti di catalogo, cioè non uscite recenti, non le novità proposte dalle classifiche che appaiono sui giornali. Leggo anche quelle, un po' per curiosità, un po' per confrontare il mio giudizio con quello dei critici letterari. Poi mi rivolgo a pubblicazioni che hanno una storia, che riescono a colmare lacune, che costituiscono tasselli di letterature senza confini e senza tempo. Da un libro ricado (felice caduta) in un altro, e in un altro ancora: un filo capace di collegare epoche, contenuti, stili, autori in una grande matassa.
Solo in questa settimana, fra le decine di novità, mi trovo di fronte almeno a dieci titoli con altrettanti autori ai quali non potrò rinunciare. Come un goloso davanti ad una tavola imbandita, nell'imbarazzo della scelta della prima "pietanza" che desidera assaggiare.
Come posso rinunciare a Claudio Magris con i suoi Alfabeti, a Carlos Riuz Zafon con il Gioco dell'angelo, a Franz Grillparzer con la Vienna de Il povero musicante, a Natalia Sazonova e al jazz di Eddie Rosner, a Samad Behrangi con la saggezza del Pesciolino nero, a Héléne Bessette con la Provenza di Lili...?
In ogni caso, beneficiando dell'offerta, è più ricca la scelta: fra tanti libri, una buona percentuale si trova in sintonia con i miei gusti e i miei desideri. Tentazione allettante!
Spesso mi oriento verso titoli cosiddetti di catalogo, cioè non uscite recenti, non le novità proposte dalle classifiche che appaiono sui giornali. Leggo anche quelle, un po' per curiosità, un po' per confrontare il mio giudizio con quello dei critici letterari. Poi mi rivolgo a pubblicazioni che hanno una storia, che riescono a colmare lacune, che costituiscono tasselli di letterature senza confini e senza tempo. Da un libro ricado (felice caduta) in un altro, e in un altro ancora: un filo capace di collegare epoche, contenuti, stili, autori in una grande matassa.
Solo in questa settimana, fra le decine di novità, mi trovo di fronte almeno a dieci titoli con altrettanti autori ai quali non potrò rinunciare. Come un goloso davanti ad una tavola imbandita, nell'imbarazzo della scelta della prima "pietanza" che desidera assaggiare.
Come posso rinunciare a Claudio Magris con i suoi Alfabeti, a Carlos Riuz Zafon con il Gioco dell'angelo, a Franz Grillparzer con la Vienna de Il povero musicante, a Natalia Sazonova e al jazz di Eddie Rosner, a Samad Behrangi con la saggezza del Pesciolino nero, a Héléne Bessette con la Provenza di Lili...?
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