giovedì 22 marzo 2007

SALADINO EROE DELL'ISLAM


Perché i mussulmani hanno Gerusalemme nel cuore? Perché la ritengono parte integrante del loro mondo, fino a considerarla il supremo simbolo della loro ostilità verso Israele e gran parte dell'Occidente? Questo libro fornisce una chiara risposta in chiave storica a questi interrogativi di bruciante attualità, raccontando le straordinarie vicende che condussero il sultano Salah ad-Din (il Saladino) a distruggere nel 1187 il regno cristiano di Gerusalemme nato dalla Prima crociata, e a riprendere il dominio della Città Santa che i musulmani avevano conquistato cinque secoli e mezzo prima.
Saladino (1138-1193) è un personaggio di prima grandezza sulle scene della Storia medioevale, e per gli occidentali è senza dubbio il nome più celebre dell'Islàm classico dopo quello del profeta Muhammad. Sbaragliò i cavalieri crociati nella battaglia di Hittin e riconquistò Gerusalemme nel 1187 senza abbandonarsi ai massacri, impressionò ii cristiani per la sua clemenza, perdonò i suoi nemici ma fu spietato con gli arroganti, i fanatici e chi tradiva i patti.

L'autore (nella foto, in libreria durante la presentazione del libro):
Massimo Jevolella si occupa da quasi trent'anni allo studio delle religione monoteistiche e in particolare alla cultura e alla storia dell'Islàm. Giornalista dal 1975 è stato inviato culturale al "Il Giornale" di Montanelli e direttore per alcuni anni della rivista "Meridiani". Ha collaborato con l'istituto di Storia della filosofia dell'Università Statale di Milano. HA al sua attivo un'intensa attività saggistica, svolta su riviste specialistiche e sulla stampa d'informazione. Ha curato un'edizione delle Mille e una notte (1984) e i Mille e un giorno di Pétis de la Croix (1985) e tradotto classici della filosofia araba come Il Libro dei cerchi di Ibn as-Sid (1984) e L'alchimia della felicità di Ibn 'Arabi (1996). Tra i suoi libri: Storia di 'Abd el-Masih e delle sue disgrazie (1981), I segni della storia (1991), Non nominare il nome di Allah invano (2004) e Le radici islamiche dell'Europa (2005).

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