mercoledì 27 giugno 2007

Mishima e l'eteromascherato

Confessioni di una maschera è la storia di un’iniziazione sessuale cercata ma non voluta; è la storia di un uomo che, messo di fronte ad una società che non ama, anzi, che non accetta le differenze, decide di soffocare la sua diversità attraverso il tenace tentativo di auto-convincersi di essere “normale”; è la storia della presa di coscienza, attraverso errori e sofferenze, e infine dell’accettazione della propria natura.
Il protagonista, voce narrante del romanzo, rievoca partendo dall’infanzia tutti i ricordi legati a questa realtà, dal ricorrente “peccato” della masturbazione sino al primo innamoramento per il più vecchio compagno Omi, prima di passare alla sua adolescenza, al freddo contatto con il sesso femminile, all’attrazione a tinte sadomasochiste per i ragazzi rudi e muscolosi, alla volontà di credere di essere uguale a tutti gli altri, sforzandosi di simulare emozioni e piaceri in realtà mai avuti, fino alla prova di forza, finita male, del rapporto con una prostituta in un bordello. L’ultima parte del romanzo, sullo sfondo particolare del Giappone della seconda guerra mondiale, è dedicata alla storia che il giovane protagonista, scartato dall’esercito, instaura con la dolce Sonoko che lo ama follemente, mentre egli non prova per lei nulla di diverso dal semplice, seppur forte, piacere di stare insieme, lontano da qualsiasi desiderio sensuale. Il rifiuto di sposare la giovane da parte del narratore è il punto fondamentale del romanzo, quello che nega di fatto ogni possibilità di recupero di un qualsiasi rapporto tra i due, poiché non ci può essere più l’amicizia piacevole che voleva il ragazzo, né l’amore ingenuo e spassionato che chiedeva l’ormai sposata ragazza. I due se ne accorgeranno presto, anche se continueranno a prorogare il tempo degli addii, fino a quando avverrà l’accettazione da parte del ragazzo della propria condizione. Così si conclude uno dei capolavori della narrativa orientale scritto da un autore tanto contestabile per la sua condotta di vita quanto affascinante per la sua abilità di romanziere.
Confessioni di una maschera di Yukio Mishima, Feltrinelli

giovedì 21 giugno 2007

SALONICCO, CITTA' DI FANTASMI

La città macedone di Salonicco porta il nome di Tessalonica, sorellastra di Alessandro il Grande e come lui figlia di Filippo II di Macedonia, che volle commemorare una vittoria (nike) ottenuta sui Tessali. Anno di fondazione 315 a.C.
Dal 146 a.C. fa parte dell'Impero Romano (con la successiva divisione dell'impero, rimane sotto il controllo di Bisanzio-Costantinopoli), in epoca medievale è più volte invasa dai barbari, presa dai bizantini, poi dai Saraceni, dai Normanni di Sicilia, riconquistata dall'Impero Latino durante la quarta crociata e ripresa nuovamente dai bizantini, venduta alla Repubblica di Venezia nel 1246 e catturata dal sultano ottomano Murad II nel 1430. Da questa data prende l'avvio lo studio di Mark Mazower "Salonicco, città di fantasmi. Cristiani, Musulmani ed Ebrei tra il 1430 e il 1950".
Salonicco rimane sotto il controllo ottomano per circa cinque secoli, esattamente fino al 1912, quando, durante la prima guerra dei balcani venne conquistata dall Grecia.
Città multiculturale, dove convivevano albanesi, ebrei sefarditi discendenti da quelli espulsi da Spagna e Portogallo dopo il 1492, ebrei romanioti, turchi, greci, egiziani, bulgari... Città di minareti, cipressi, sinagoghe, monasteri, chiese ortodosse, capitelli romani e chiese bizantine. Mazower guida il lettore attraverso le botteghe e i fondachi, i palazzi e i giardini, i bordelli e i bagni turchi; gli racconta la vita della città, di un mondo ormai svanito per sempre; gli ricorda la storia recente di Salonicco, uno dei periodi più bui della città, che nel 1941 cade sotto l'occupazione tedesca e nel 1943 vive la deportazione di tutti gli ebrei residenti (circa un quinto della popolazione totale) nei campi di sterminio. Ed infine il suo volto moderno, sempre cosmopolita, ma con differente composizione, confluendovi immigrati dell'Est e dell'Estremo Oriente.
(Salonicco, città di fantasmi, di Mark Mazower, Garzanti 2007)

martedì 12 giugno 2007

CUBA: L'ISOLA DEGLI AMORI INFINITI

Sulle note di un bolero di Beny Moré, in un locale di Miami, ha inizio la storia. Storia di un'esule, che come l'autrice del romanzo, vive la lontananza dall'Isola. Un racconto di rabbia e nostalgia di chi quell'isola se la tiene nel cuore: tutti gli autori cubani che ho letto, raccontano Cuba come un "paradiso", ben diverso da quello che nel nostro immaginario è stato custruito da anni di turismo organizzato. Per quanto lontani dalla patria e felicemente adottati all'estero, Stati Uniti o Europa non fa la differenza, resta in loro un legame unico con il passato, un qualcosa che li porta anche all'estero a ricreare comunità di cubani esuli. Resta l'isola, restano i suoi colori, restano le amicizie, resta la musica, resta un mondo intero, che anche uno straniero solo per un breve periodo sull'isola, non può dimenticare: se esiste un mal d'Africa, esiste anche un mal di Cuba. Daìna Chaviano racconta un aspetto trascurato da altri scrittori contemporanei: la comunità cinese residente a Cuba. Ma per farlo parte da lontano, dalla fine dell'Ottocento, dalla fine della schiavitù, da diversi nuclei familiari, che come nella migliore tradizione romanzesca alla fine si intrecciano indissolubilmente. Una storia che vive anche la rivoluzione, attraversa i culti animisti, e ricostruisce la lunga tradizione musicale cubana.
Un romanzo, una lettura per ritrovare sapori che ho vissuto per un periodo troppo breve e che mi auguro di rivivere presto.
(L'isola degli amori infiniti, Daìna Chaviano, Mondadori)

sabato 2 giugno 2007

VERSI PAROLE A PAGINA DODICI...IN ATTESA DELLA CALDA ESTATE

Abbiamo pensato che nel nostro "ipogeo" potremmo invitare tutti ad ascoltare versi e parole in attesa di un'estate che tarda a venire.
Ad ascolatre soltanto: le poesie di Rilke, ad esempio, che Lorenzo Gobbi (autore di diverse traduzioni rilkiane) sta traducendo proprio in questi tempi; i racconti di Christian Bobin, uno straordinario scrittore francese che circola in Italia soprattutto nei raffinati e sottili libretti delle Edizioni Servitium (la casa fondata da padre David Maria Turoldo).
Lettura, solamente, dopo due parole di introduzione. Lettura, semplicemente. Per un'oretta - minuto più, minuto meno.
Vorremmo che divebtasse una consuetudine del giovedì pomeriggio, qui a Pagina dodici - alle 19 in orario estivo (per l'inverno si vedrà...): cominciamo ora, giovedì 7 giugno, con il Libro d'ore di Rainer Maria Rilke, nella traduzione ancora inedita che Lorenzo Gobbi ci leggerà; e proseguiremo poi con Bobin nella lettura di Maddalena Cavalleri e ancora Rilke (Le rose, ultima raccolta di poesie in francese, composta dal poeta prima della morteuscita presso I quaderni di Orfeo di Milano).
In autunno, vorremmo, assieme ad altri amici, leggere poeti come Pasternak, Cvetaeva, Achmatova ( anche in russo, perchè no? Così per sentire il suono...), Bonnefoy, Char, Celan...

venerdì 1 giugno 2007

MEDITERRANEO

Franco Cassano, sociologo, e Danilo Zolo, filosofo, curano un interessante studio sul Mediterraneo.
Autori europei e arabi propongono il tema culturale e politico del Mediterraneo come "mare fra le terre". Il Mediterraneo viene inteso come un "pluriverso" di civiltà, di culture, di lingue, di universi simbolici ed espressivi e in quanto tale viene contrapposto alle derive "oceaniche" della globalizzazione. Il pluralismo e il dialogo fra le civiltà mediterranee si oppongono agli universalismi e ai fondamentalismi di una concezione 2monoteistica" dell'Occidente. Netto è il rifiuto delle ideologie "atlantiste" che hanno infelicemente portato alle guerre umanitarie o preventive nei Balcani, nel Medio Oriente e in Asia. Al centro dell'''alternativa mediterranea" emergono problemi come la questione palestinese, la militarizzazione della sponda settentrionale, i flussi migratori, i programmi di cooperazione euromediterranea, il rapporto fra Islam e modernità, il femminismo islamico, le radici mediterranee dell'Europa e il tema cruciale della sua autonomia politica.
Una ventina le firme presenti nel volume, da Serge Latouche a Pedrag Matvejevic, da Samir Amin a Margot Bradan, con un orientamento culturale e politico unitario e con l'intento di esaltare il pluralismo, l'approccio multiculturale e il dialogo fra civiltà diverse.
(L'alternativa mediterranea, aa.vv. a cura di Cassano e Zolo, Feltrinelli 2007)