Sembrava che le Giubbe Rosse dovessero chiudere dopo il cambio di gestione. Non è accaduto, è stato ridotto il personale, in parte assorbito dal Libraccio e la libreria, anche se ha perso il bar e la saletta incontri, ha mantenuto sostanzialmente le sue caratteristiche. Confesso una mia particolare simpatia per Pagina Dodici, la piccola libreria delle Sganzerie gestita con passione, competenza e spirito di sacrificio da Roberta che non ama i bestseller e più di tutti gli altri librai veronesi, coltiva i piccoli editori e le opere di qualità. E per la libreria Gulliver che ha trovato in Luigi Licci un grande appassionato di viaggi e di turismo di qualità.
Vorrei, infine, spendere una parola per la libreria Grosso Ghelfi, e Barbato di Mirella Turco.
Mi fa una certa pena passare in via Scala, dove si affacciano le belle vetrine della nuova libreria e vederla quasi sempre vuota. É bastato uno spostamento di poche decine di metri per fare di una delle più antiche librerie di Verona un esercizio commerciale bello e desolato. Trovo questo un´inspiegabile ingiustizia. La signora Turco avrebbe potuto vivere tranquillamente di rendita. La sua cultura, la sua passione per i libri, la sua capacità comunicativa, gli eccellenti rapporti con i rappresentanti delle case editrici, la sua simpatia le hanno suggerito di investire il capitale della buona uscita in una nuova libreria.
Francesco Mazzi
VERONA
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