Un romanzo colto e divertente che mette faccia a faccia due geni: l'eccelso romanziere Henry James e il padre della psicoanalisi Sigmund Freud. Teatro dello storico incontro è la Lamb House, a Rey nel Sussex, residenza inglese dello scrittore. L'anno è il 1908 e la stagione tarda estate.
William James, preoccupato per alcune "eccentricità" del fratello Henry, prega Freud di indagare discretamente sull'esistenza di eventuali nevrosi. Freud non si lascia sfuggire l'opportunità, e nelle due settimane in cui si trattiene alla Lamb House sottopone Henry James a quotidiane sedute di analisi in cui i due leoni del pensiero umano affrontano i grandi temi dell'inconscio, dell'immaginario, della religione e della creatività.
Tra i due si stabilisce un'intensa amicizia. Ma chi sta analizzando chi?
Lo "scontro dei titani" non è però svincolato dal resto della scena. Le discussioni di Freud e James sui massimi sistemi si alternano e si mischiano, talvolta con effetti irresistibilmente comici, al carosello di trame dei personaggi di contorno: il protagonista Horace, giovane studente americano di letteratura ospitato alla Lamb House per fare la tesi sui romanzi di Henry James che trattano di arte e artisti – autentiche parabole -, mettendone in rilievo il lato comico; l'arcidiacono Fengallon, tonante castigatore dei risorgenti valori cattolici nel Sussex; la bella Agnes, nipote dell'arcidiacono corteggiata da Horace; lo scaltro cameriere Noakes, l'acuta scrittrice Edith Wharton e tanti altri.
Colpi di scena, situazioni comiche, disquisizioni erudite ma mai pedanti, fanno di questo romanzo, del Premio Pulitzer, Edwin M. Yoder Jr.,una lettura deliziosa e gratificante.
(Leoni alla Lamb House di Edwin M. Yoder jr., edizioni e/o 2007, traduzione di Alberto Bracci Testasecca)