"Io in fondo sono un po' un voyeur. io semplicemente osservo, e rimango sempre sbalordito da ciò che vedo".
Il pensiero va a Georges Perec, a Sait Faik Abasiyanik, ma forse uno sguardo attento e una sensibilità all'osservazione sono qualità imprescindibili per chi scrive.
E Bohumil Hrabal, autore cèco di questa pillola tratta da Io e i miei gatti (tradotto da Giuseppe Dierma per Guanda) non può che essere un voyeur.