venerdì 9 luglio 2010

SARAMAGO: POESIA A BOCCA CHIUSA

Non dirò:
che il silenzio mi soffoca e imbavaglia.
Zitto io sto e zitto me ne resto:
la lingua che io parlo è di altra razza.

Si ammucchiano parole logorate,
ristagnano, cisterna d' acque morte,
amare pene in limo trasformate,
melma fangosa con radici torte.

Non dirò:
che proprio non son degne neppur d' esser dette,
parole inette a dire quanto so
qui nel rifugio in cui non mi conoscono.

Non solo limo o melma si trascinano,
non solo bestie, morti, ansie galleggiano,
turgidi frutti in grappoli s'intrecciano
nel nero pozzo dove dita affiorano.

Dirò solo,
arcignamente solitario e muto,
che chi ha taciuto quanto io ho taciuto
non può morire senza dire tutto.

(Poesia a bocca chiusa, da Le poesie possibili nella raccolta Le poesie, di José Saramago, traduzione di Fernanda Toriello, Einaudi)

venerdì 2 luglio 2010

POESIA, ANCORA UNA

Inesplicabile o esemplare
generosa e trita ti concedi qualche piccolo
ritorno alle abitudini.

La lingua scuote nella tua bocca, uno sbatter d'ale
che è linguaggio.

Sentì bisogno allora di inalzare, piramidi alla
verità (o il suo mettersi in moto)

(da La libellula e altri scritti, di Amelia Rosselli, Studio editoriale)