Imbrattai di colpo la carta dei giorni triti,
spruzzandovi colore da un bicchiere;
su un piatto di gelatina mostrai
gli zigomi sghembi dell'oceano.
Sulla squama d'un pesce di latta
lessi gli inviti di nuove labbra.
Ma voi
potreste
suonare un notturno
su un flauto di grondaie?
(Ma voi potreste?, tratta da Il flauto di vertebre, di Vladimir Majakovskij, Passigli, traduzione di Bruno Carnevali)
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