venerdì 24 aprile 2015

25 APRILE

Verona, mercoledì 26 aprile 1945

Cosa leggere il 25 aprile?

Storie di Gap, di Santo Peli, Einaudi
Lo storico Santo Peli, partendo da documenti d'archivio ancora inediti, ricostruisce il fenomeno complesso e controverso dei Gap, i “Gruppi di azione patriottica”, cioè quei gruppi organizzati e diretti da Partito Comunista, quindi connotati politicamente in modo molto più marcato delle altre formazioni partigiane, che hanno combattuto secondo le modalità classiche del terrorismo, cioè con uccisioni mirate di singoli individui e con attentati dinamitardi
Un'odissea partigiana, di Mimmo Franzinelli e Nicola Graziano, Feltrinelli
Uno storico e un magistrato affrontano un'altra pagina sconosciuta della storia italiana: a ridosso della Liberazione infatti, quando la magistratura processa centinaia di ex partigiani, la strategia difensiva aveva puntato a mitigare la pena adducendo la semi infermità mentale. Purtroppo succede che l'amnistia Togliatti del giugno '46 apre le porte del carcere a molti, fascisti compresi, ma non si estende ai manicomi. Quindi coloro che apparentemente avevano beneficiato della permanenza in manicomio rispetto al carcere, si trovano di fatto reclusi a vita nelle strutture sanitarie.
"Non era una donna, era un bandito”, di Livio Isaak Sirovich, Cierre
La prima storia partigiana, che scelgo per aprire la sezione delle testimoninze, è quella di Rita Rosani, ebrea maestra elementare triestina classe 1920, che dopo l'8 settembre si unisce alla Resistenza e si sposta nel Veronese. Accerchiata sul Monte Comun, viene catturata per coprire la fuga ai compagni e uccisa con un colpo di pistola alla testa. Unica italiana a ricevere la medaglia d'oro al valor militare.
Libro corposo, intenso, dettagliato, appassionante, prende il titolo dalla frase pronunciata dall'uccisore di Rita Rosani al momento in cui gli vennero chieste spiegazioni per aver ucciso una donna
La Resistenza perfetta, di Giovanni De Luna, Feltrinelli
Una storia, un luogo e alcuni personaggi, un castello in Piemonte, una famiglia nobile che decide di aiutare i partigiani, una ragazza che annota gli avvenimenti in un diario. La Resistenza perfetta non come ideale da raggiungere, ma come concreta realizzazione capace di salvare la Patria. De Luna da consistenza storica ad un movimento che ha coinvolto italiani di ogni provenienza, ceto, credo politico, tutti in lotta per la libertà.
Nella notte ci guidano le stelle, di Angelo Del Boca, Mondadori
Un diario quello di Del Boca che getta luce sul dramma e le ragioni dei nati fra le due guerre, mandati allo sbaraglio dalla Repubblica sociale, che scelsero la montagna e l'azione partigiana. Il titolo, che rende appieno in senso del viaggio, dell'oscurità e della paura è preso dalla ballata russa Katiuscia.
Mangia con il pane, di Oscar Farinetti, Mondadori
La storia del comandante Paolo, il padre di Oscar Farinetti, partigiano nelle Langhe, che opera non in montagna ma sulle colline, la sua terra, per la sua terra e per la sua gente. Imprese eroiche, sabotaggi, scambi di ostaggi, , l'occupazione di Alba (quella raccontata da Fenoglio)
Il caso Facio. Eroi e traditori della resistenza, di Luca Madrignani, Mulino
Una indagine che propone la rilettura del caso Facio, episodio oscuro della storia del movimento partigiano sul quale ancora oggi infuria la polemica. Partigiano accusato (accuse poi rivelatisi false) di furto e ucciso dai suoi stessi compagni. Vicenda che coinvolge diversi ambigui personaggi, organizzazioni segrete e direzione di partito.
Il partigiano Colorni e il grande sogno europeo, di Antonio Tedesco, Editori Riuniti University press
Da un giovane storico, la storia di un grande intellettuale del '900, che entra nella Resistenza romana nel '43 per realizzare il suo grande sogno: l'Unione dei popoli europei in un unico stato federato socialista
Scritture di resistenza. Sguardi politici dalla narrativa italiana contemporanea, a cura di Claudia Boscolo e Stefano Jossa, Carocci
Non è un saggio sulla Resistenza, ma un saggio sulla storia e la politica e su come queste entrino nella narrativa. Un saggio quindi sulla documentazione dei fatti e sulla loro interpretazione, che riguarda la narrativa italiana più recente e non solo l'epoca moderna ma anche quella contemporanea.
La Resistenza spiegata a mia figlia, di Alberto Cavaglion, Feltrinelli
Nuova edizione di un testo di dieci anni fa, indirizzato alle giovani generazioni nel tentativo di individuare non i fatti sanguinosi , ma le motivazioni profonde che portarono alla Resistenza come sinonimo di Liberazione
Possa il mio sangue servire, di Aldo Cazzullo, Rizzoli
La Resistenza come patrimonio non di una fazione ma di una nazione. La Resistenza fatta dai partigiani comunisti, ma anche dalla gente comune, dai carabinieri, dagli alpini, salle suore, dalle donne... da gente normale che ha restisto al nazifascismo, sacrificandosi, soffrendo, aiutando con l'unico ideale della libertà
Roberto Lepetit. Un industriale nella Resistenza, di Susanna Sala Massari, Archinto
La figura di Roberto Lepetit attraverso lettere alla moglie Hilda e documenti d'archivio. L'eroismo di un uomo normale, milanese, imprenditore, proprietario dell'omonima ditta chimico farmaceutica, che diventa “resistente”; Lepetit coordina una rete di solidarietà, rifornisce di medicinali, organizza incontri clandestini prima da uomo libero, poi da deportato. Un eroe borghese, che ha anteposto l'idealismo ai propri interessi familiari ed economici.
Eravamo ridiventati uomini, di Norberto Bobbio, Einaudi
Una raccolta di scritti dal 1945 al 1995, in larga parte inediti, in cui Bobbio riflette sul valore della Resistenza come momento “imperfetto”, che avrebbe segnato l'inizio di una nuova epoca, più che la fine della precedente e che avrebbe avuto completezza nella democrazia e attraverso la Costituzione
L'eclisse dell'antifascismo, di Manuela Consonni, Laterza
Tre percorsi quelli nel volume della storica Manuela Consonni per raccontare l'intreccio tra Resistenza, questione ebraica e cultura politica in Italia dal 1943 al 1989: la storia politica del nostro Pese, la memoria della Resistenza e del fascismo e la memoria della deportazione politica e delle sterminio ebraico. Perché l'antifascismo ha inglobato il discorso politico, storiografico e memoriale del passato contribuendo a forgiare l'Italia democratica

chiuderei con un libro fondamentale per raccontare la Resistenza: il libro in cui Beppe Fenoglio racconta le vicende del partigiano Johnny. Libro che esce postumo nel 1968 (Fenoglio muore nel 1963) e viene riproposto adesso, a cura di Gabriele Pedullà, in una versione innovativa del testo, che accoglie l'idea di ripristinare l'iter narrativo della vita del personaggio, dagli anni del liceo di Alba alla guerra civile coi partigiani. Frammento dopo frammento, viene così ricostruito in un unico grande ciclo il continuum del romanzo. Entrambe le edizioni sono per Einaudi



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