martedì 18 maggio 2010

GRECIA NARRATA



Alla luce degli ultimi avvenimenti in Grecia mi è venuta l’idea di proporre letture legate alla Grecia. Non sono saggi economici né opere che spieghino che cosa sia successo e stia succedendo, non sono previsioni su quello che sarà. Sono opere che raccontano una terra di miti e di eroi, che degli antichi possiedono ancora i nomi e i luoghi e che si muovono, annaspano, vivono esistenze poco divine e molto umane.
Pensando alla narrativa greca, i collegamenti immediati per me sono due: il primo è l’editore Crocetti che dal 1981 pubblica poesia e letteratura (dal 1998) soprattutto di autori greci; il secondo è il commissario Kostas Charitos, personaggio dei gialli del greco Petros Markaris

• THODOROS KALLIFATIDIS
Sette ore di Paradiso, Crocetti 2009, traduzione di Valentina Gilardi, 13,00 euro
L’ultimo opera di Kallifatidis parla d’amore. Come i due romanzi precedenti. Un amore intenso, travolgente, un amore che nasce e si sovrappone ad equilibri preesistenti e li scardina.
Kallifatidis è nato nel 1938 in Laconia, a sud del Peloponneso, si è trasferito ad Atene dove ha compiuto gli studi e poi è emigrato in Svezia, dove si è affermato come scrittore e dove vive tutt’ora. La Grecia, come spesso accade per chi si allontana dalla terra dov’è nato, lo accompagna sempre: scrive in greco Kallifatidis, spesso i suoi personaggi hanno radici greche e portano nomi greci, ascoltano musica greca e hanno in bocca il sapore dell’uzo. Una vena di malinconia, un ricordo lontano ma ancorato nell’intimo, nostalgico e consolatorio, anche quando dalla finestra si vede il mare del Nord e non l’Egeo, quando la luce e il tepore del giorno sono scandinavi e non certo mediterranei. Anche gli amori, alla fine, tanto mediterranei all’inizio, si raffreddano gradualmente e si sfumano in una fine senza resurrezione.
Il primo romanzo, Timandra (pubblicato in Grecia nel 1988 e in Italia per Crocetti nel 2002) descriveva l’età di Pericle, Atene, la guerra del Peloponneso e l’amore intenso di Alcibiade e Timandra. Timandra racconta e nel raccontare supera i confini della storia e resta donna che parla d’amore.
Nel secondo romanzo, Amore (1988 in Grecia, 2008 in Italia), il panorama è diverso ma il sentimento e l’emozione è lo stesso. A raccontarlo questa volta è un uomo, in uno spazio altrettanto spoglio rispetto alla casetta che ospita Alcibiade e Timandra, un uomo solo che ha provocato il destino e ne è rimasto schiacciato.
Con Sette ore in Paradiso (1998 in Grecia, 2009 in Italia) la passione travolge i personaggi: per un tempo breve, Amore si insinua nella mente dei personaggi e li induce ad intervenire nelle loro esistenze, provocando sconvolgimento profondo.
C’è sempre un ragionamento, un tentativo di mediare le azioni, un arrovellarsi sulle ipotetiche conseguenze: ma non c’è possibilità di scampo, i nostri uomini e le nostre donne sono intrappolati in una rete che hanno contribuito a tessere solo in parte.

• PETROS MARKARIS
Io e Kostas Charitos, Bompiani 2010, traduzione di Andrea Di Gregorio, 14,00
E’ l’ultimo nato di Markaris, anomalo nella sua produzione di sceneggiatore e scrittore di romanzi gialli. Io e Kostas Charitos, racconta la storia del personaggio, di questo insolito commissario greco, che quasi all’improvviso un giorno si affaccia alla fantasia di Markaris e con insistenza lo obbliga a scrivere le sue avventure poliziesche. E racconta la storia di Markaris, i suoi incontri, i suoi film, il suo teatro, la sua attività di romanziere, iniziata alla bella età di 58 anni.
Charitos appare per la prima volta in Italia (sempre per Bompiani) nel 2007, con Ultime della notte, seguono altri cinque gialli, che portano il nostro in giro per Atene, l’Egeo e la Turchia.
Sempre un po’ annoiato, non giovane, non bello, ma con una simpatia che lo può accostare al Carvalho di Vazquez Montalban o al Montalbano di Camilleri, Charitos legge solo dizionari, lotta ogni giorno con i bancomat, ha una moglie che ormai non gli dà più emozioni, vive e lavora ad Atene inciampando, quasi suo malgrado, in traffici e omicidi sanguinosi.
Sin dalla sua prima apparizione nelle Ultime della notte (GR 1995), risulta affascinante. Gli ambienti ambigui, siano i locali notturni, le zone frequentate dalla malavita, le dimore della buona società (che più che buona, è solo ricca) ritornano in Difesa a zona (GR 1998). Con Si è suicidato il Che (Gr 2003), Markaris introduce un elemento nuovo: Charitos durante lo svolgimento di un’indagine fa l’eroe e per coprire una donna si becca una pallottola in petto. Questo lo costringe a casa (la dimensione casalinga è l’elemento nuovo) accudito dalla moglie, addomesticato, mansueto, privo di quelle poche reazioni di stizza che ogni tanto si lasciava sfuggire nei confronti della donna.
Con La lunga estate del commissario Charitos entra in scena anche sua figlia: fino al 2007, di lei si conosceva solo l’esistenza e il fatto che se n’era andata di casa. Ora il cuore arido di Charitos è coinvolto nella risoluzione di un caso di terroristi di estrema destra che per combattere il lassismo dei costumi e far ritornare il rigore, sequestrano un traghetto sul quale la giovane donna viaggia.
Con La balia (GR 2008) troviamo Charitos in vacanza in Turchia: un greco residente a Istanbul lo coinvolge nella ricerca della vecchia balia scomparsa. Cambiano ancora una volta gli scenari, ma il nostro Maigret greco è sempre impacciato, astuto, svogliato ed efficace.

• ERI RITSOU
Segreti e rivelazioni, Crocetti 2008, traduzione di Valentina Gilardi, 15,00 euro
Un’altra Grecia è quella descritta da Eri Ritsou, figlia del grande poeta Ghiannis Ritsos. Nata a Samo, la Ritsou in Segreti e rivelazioni intreccia la storia dell’isola nel corso del ‘900 con quella di una famiglia benestante dell’isola. La storia è raccontata ai tempi nostri, ricostruita attraverso l’aiuto di quattro diari e le parole dell’anziana Marigula, che un tempo era stata a servizio nella casa della famiglia Aghisilau. Amore, e amori si sovrappongono alle vicende economiche e alla storia della famiglia e di Samo, all’epoca esempio di floridezza e civiltà.
La scrittura affascina e trascina nel i destini dei personaggi, che si muovono nel romanzo a volte senza una meta a volte verso porti sicuri dove ancorarsi.

• NOI ABBIAMO NOI
Ismini Kapandai, Crocetti 2008, traduzione di Valentina Gilardi, 14,00 euro
Ancora un romanzo storico, che ci porta nel ‘500. Siamo nell’Eptaneso, nelle Isole Ionie, nei Balcani e nell’Epiro. Un’epoca storica, rara nella narrativa greca contemporanea, che colma il passaggio dal mondo classico alla realtà contemporanea, mostrando un Medioevo e un postmedioevale che ha coinvolto anche, ovviamente, queste terre vicine e in qualche modo lontane, in un mitologia antica.

(l'immagine: Hera e Prometeo - Decorazione di un kylix a figure rosse - V secolo a.C.)

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