giovedì 10 gennaio 2008

ALEXANDER POPE E LO SCANDALO DELLA COLLANA

Alexander Pope, o meglio il suo "Ricciolo rapito", è protagonista di "Lo scandalo della stagione" dell'australiana Sophie Gee (grande esperta di letteratura inglese, autrice di numerosi saggi, ora alla sua prima esperienza narrativa).
Il romanzo, corposo ma molto scorrevole, porta il lettore nella Londra del primo '700, ritraendone la società aristocratica ed elegante, dedita ai balli ed agli svaghi.
E' il 1711 e Pope, già conosciuto nel mondo letterario, arriva a Londra dalla campagna al fine di trarre nuovi spunti per le sue composizioni. Di fatto egli è estraneo al mondo alto borghese ed aristocratico che si trova a frequentare: non è ricco, non è bello, non è di nobile lignaggio, non è avvezzo ai ricevimenti mondani. Pope osserva i movimenti, ascolta i discorsi, memorizza le situazioni che tre anni più tardi daranno vita al suo poema più famoso.
Siamo lontani dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione francese, per antonomasia sinonimi di Settecento: i primi decenni del secolo, infatti, sono animati dalla mondanità e dalla raffinatezza del rococò. E il "Ricciolo rapito" è perfettamente rappresentativo di quest'epoca elegante ed anche un po' superficiale.
Sophie Gee è brava nel descrivere l'ambiente, nel raccontare la vita londinese, nel riproporre i dialoghi ed i rituali manierati, non rinunciando, come nemmeno Pope fece, ad una sottile ironia critica.
(Lo scandalo della stagione, di Sophie Gee, traduzione di Serena Prina, Neri Pozza editore 2007)

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