venerdì 13 luglio 2007

MARIE CURIE PORTA ENQUIST A VERONA

Lo scorso 27 giugno "Il libro di Blanche e Marie" è valso allo scrittore e drammaturgo svedese Per Olov Enquist il Premio Giulietta 2007.
Appassionato di teatro e autore di diverse pièces, Enquist inizia a lavorare alla storia di Marie Curie negli anni '60 con l'idea di farne una sceneggiatura. Non è una storia facile quella che vuole raccontare, anzi per alcuni aspetti è addirittura scomoda, volendo descrivere della scienziata non solo la vita accademica, ma anche la vita privata. Anni di ricerche dunque, nelle quali coinvolge la figlia, per ricostruire la vita in Francia di Marie e per incrociarla con quella di Blanche Wittman, l'ospedale di Salpetrière, la nascita degli studi sul radio e le tecniche dell'ipnosi. Diversi i personaggi del mondo accademico dei primi del '900 si incontrano nelle pagine del romanzo, che coinvolge il lettore negli amori clandestini di Marie, nell'amicizia che la lega alla sua assistente Blanche, nella passione di quest'ultima per il dottor Charcot.
Un romanzo le cui protagoniste sono due donne forti, che conquistano faticosamente un ruolo nel quotidiano, sfidando ogni convenzione.
Diversi i piani narrativi, che ripetutamente si sovrappongono e spostano l'interesse da Marie a Blanche, da quest'ultima alle ricerche scientifiche, da queste al conferimento del Nobel, dai luminari della scienza agli amori travolgenti.
Che Blanche sia stata davvero assistente di Marie Curie poco importa: documentate sono le ricostruzioni individuali delle due esperienze. Enquist le incrocia e ne affida la narrazione ai tre quaderni ai quali Blanche confida i suoi pensieri.
Donne prima che nomi legati alla ricerca, donne che amano oltri i confini della convenienza, donne che dimostrano l'essenza dell'amore.
Scrittura coinvolgente, con un giusto grado di passionalità, in un romanzo che parla anche, ma non solo, d'amore.
(Il libro di Blanche e Marie, di Per Olof Enquist, Iperborea 2006)

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