sabato 5 maggio 2007

OMAGGIO A MSTISLAV ROSTROPOVICH

"Scompare con Mstislav Rostropovich non solo un musicista completo, grandissimo violoncellista, ottimo direttore d'orchestra, pianista raffinato nell'accompagnare la moglie Galina Vishneskaya, primo soprano del Bolshoi, in alcuni concerti di canto rimasti memorabili. Ancora di più, scompare con lui un artista-simbolo nella storia europea del secondo Novecento, un uomo che ha vissuto sulla propria pelle le persecuzioni del regime sovietico contro i dissidenti, è stato in esilio per sedici ani. Nel 1989 è accorso, con il suo violoncello, sotto il muro di Berlino, per suonare le suites di Bach in mezzo alla folla che festeggiava la riunione dei popoli e la riconquistata libertà..."
Così Paolo Gallarati su La Stampa dello scorso 28 aprile,all'indomani della morte di Rostropovich: promotore dell'arte senza frontiere, della libertà di espressione e dei valori democratici, Rostropovich merita di essere ricordato come uno dei personaggi che hanno "fatto" il Novecento.

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