venerdì 15 marzo 2024

IN PARTENZA

Italo Calvino in partenza per gli Stati Uniti prometteva a se stesso che non avrebbe scritto un libro sull'esperienza americana. Poi la sua opinione è cambiata: "i libri di viaggio sono un modo utile, modesto eppure completo di fare letteratura. sono libri che servono praticamente, anche se, o proprio perché, i paesi cambiano d'anno in anno e fissandoli come li si è visti se ne registra la mutevole la mutevole essenza, e si può in essi esprimere qualcosa che va al di là della descrizione dei luoghi visti, un rapporto tra sé e la realtà, un processo di conoscenza" (da Un ottimista in America).



Amo leggere i libri di viaggio, siano essi diari, cronache o in senso lato romanzi strettamente connessi ai luoghi.


PIAZZA DEL DIAMANTE

 Piazza del Diamante, nel cuore del quartiere Gracia di Barcellona, negli anni '60 si presentava circondata di palazzi, illuminata dai lampioni e con una corona di alberi su un lato.


E' lì che prende avvio il romanzo Piazza del diamante di Marcé Rodoreda, pubblicato nel 1962.

Scritto in catalano, e riproposto da La nuova frontiera

mercoledì 13 marzo 2024

SULLE ROVINE

Nella tempesta e al suono dell'acciaio,

Qui, nell'ira muta delle trincee

viviamo poveri in canna e isolati

Fra vittoria e sfacelo intirizziti.


Di Natale per noi non brillano alberi

Quando remota la patria si adorna

Per la gioia dei bambini, e la grazie

Delle donne splende in estasi dolce:


Vieni a noi sulle colline innevate

Tu, vecchio Cristo, mosso dal dolore

Del mondo, sulle ali d'argento stenditi


Sopra di noi, che dalla terra scura

Anche tua diventi la nostra piaga

E porti la pena dell'ora grave.



Hans Ehrenbaum-Digele, in Sulle rovine d'Europa. Poeti tedeschi e francesi della Grande Guerra, Edizioni Ares



venerdì 2 febbraio 2024

PASSATO? PRESENTE

La rubrica di Paolo Colombatti per la Tgr Rai Veneto, con il montaggio di Luis Bertagnin. Ogni venerdì mattina a Buongiorno Regione alle 7.30 e poi nel Telegiornale Regionale, su RaiTre

Pagina dodici è ospite della puntata di oggi, 2 febbraio 2024.

Un viaggio nella Storia e nelle storie è quello che ci invita a fare Roberta LaLibraia della Pagina Dodici Libreria di Verona attraverso le sue tre proposte nei consigli di lettura di oggi

Le lezioni della storia - Will e Ariel Durant Settecolori edizioni
Bestiario del popolo della terra - Otto Grosz/Marcelo Escobar Edicola Ediciones
Alice Walker - Mariapaola Pesce/Shannice Alogaga BeccoGiallo Editore


https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2024/02/libri-libro-libreria-consigli-lettura-verona-8c517edc-9f49-48da-9b61-b0dc7be6b8c1.html


sabato 21 ottobre 2023

PILLOLA 12: IL SEGRETO DI CHOPIN

 "I titoli di Chopin, quasi matematici, sono più onesti e più misteriosi: non nominano le emozioni, poiché le emozioni nasceranno dalla musica. Se la musica raccontasse, non avremmo ragione di servircene. Abbondando l'ineffabile, la musica dice ciò che non è mai stato detto da nessuna parte." (pag. 35-36)




Madame Pylinska è maestra di pianoforte. Vive a Parigi, ma è polacca, ama Chopin.

"Chopin è fuggito dalla Polonia nel 1830, subito prima dell'insurrezione contro i russi. Poiché sulla carta non c'era più la Polonia, visto che nel 1795 il suo territorio era stato diviso fra tre paesi, la musica di Chopin ha incarnato la nazione polacca. Per un secolo la Polonia è stata Chopin. Da lontano ne teneva accesa la fiaccola facendola vivere eterna e gloriosa nelle sue mazurke e nelle sue polacche. Nel 1918 la Polonia è tornata Polonia, ma non per molto, perché i nazisti l'hanno invasa e hanno vietato Chopin. Ad ascoltare un notturno si rischiava la prigione. La gente si riuniva di nascosto negli appartamenti la domenica pomeriggio per riconquistare la patria  umiliata attraverso le sue note..." (pag. 73-74)

La storia che racconta Eri-Emmanuel Schmitt in questo breve romanzo trasmette la passione per la musica, ma anche l'amore e la nostalgia.

Madame Pylinska e il segreto di Chopin è pubblicato da e/o con la traduzione di Alberto Bracci Testasecca.


venerdì 4 agosto 2023

PILLOLA 11: Tutte le mattine del mondo

 "Tutte le mattine del mondo", breve e affascinante romanzo che Pascal Quignard scrive nel 1991: è un inno alla musica e alla musica barocca.

La storia intreccia la vita di Monsieur de Saint Colombe, gambista francese della seconda metà del '600, di cui poco si conosce, con quella del suo allievo Marin Marias, capace e ambizioso, che entra a far parte della corte di Luigi XIV e poi viene nominato direttore dell'orchestra dell'Opéra.

"Potrete accompagnare la gente che danza, o degli attori che cantano sulla scena. Vi guadagnerete la vita. Vivrete circondato di musica ma non sarete musicista" (pag.52)







venerdì 21 luglio 2023

LIBERTA'

Recentemente ho letto un librino ricco di suggestioni.

Sette lettere scritte da uno dei più grandi coreografi di tutti i tempi a un giovane danzatore, lettere in cui trasmette la costanza, la fatica, la passione, la bellezza non solo circoscritte al mondo del ballo ma estese alle arti e all'arte di vivere.

“Una libertà che non si è conquistata non è una libertà. La permissività è l’ostacolo peggiore per un artista. Qualunque costrizione ci obbliga ad astuzie inaudite. Qualunque censura fa lavorare l’immaginazione, e la ribellione che comporta è fonte d’ispirazione” (Lettera IV, pag.24-25)

Nella lettera I riporta le parole che Léopold Sèdar Senghor, poeta, politico, presidente del Senegal fra le due guerre, gli diceva: "Ogni grande civiltà nasce nel profondo da un incrocio di razze. La purezza (come l'acqua distillata) non genera che la morte" (pag.11)

L'autore di queste lettere è Maurice Béjart.



Lettere a un giovane danzatore, di Maurice Béjart, Lindau

mercoledì 21 giugno 2023

FIERO SIATU' secondo AR, la stagista appassionata

 


Dell’autrice ceca Irena Douskovà è da poco uscito in libreria per Keller editore “Fiero Siatù”. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire il titolo, non è questo il nome del protagonista del romanzo, che narra invece la storia di Helena, bambina intelligente e sensibile sullo sfondo di un paese dell’Europa dell’est nel corso degli anni settanta del novecento. Il lettore non sbaglierebbe tuttavia di molto a ritenere Fiero Siatù il personaggio principale della storia, onnipresente nelle decisioni di Helena, che lo considera un esempio di coraggio e tenacia nell’affrontare le avversità della vita, modello di comportamento da imitare a fronte agli scherni dei compagni e alle difficoltà familiari. Nel veloce e piacevole scorrere delle pagine della narrazione sorgono naturali delle domande circa l’identità di Fiero, ma questo mistero verrà svelato solo alla fine del romanzo. Il lettore potrà forse incontrare qualche iniziale difficoltà, dovuta ai numerosi nomi e diminutivi - degno dei più nobili autori russi - e all’intricato albero genealogico di Helena, ma la lettura risulta complessivamente piacevole, grazie allo stile scorrevole e ricco di divertenti storpiature (per esempio New York diventa Nujork e Moby Dick diventa Mobidik) che regalano al lettore la luce di un sorriso e la tenerezza che si prova nell’immedesimarsi nello sguardo ingenuo di un bambino ancora innocente e disponibile a farsi sorprendere e emozionare.

La vita di Helena presenta singolari analogie con la biografia dell’autrice, che si dimostra capace di rielaborare in modo efficace i fatti vissuti e di farci riflettere su come e quanto un’isolata esperienza di errata interpretazione della realtà possa giungere a condizionare la vita di una persona. Fiero Siatù diviene così l’espediente narrativo per comunicare, in ultima analisi, un messaggio di resilienza e coraggio. Ce n’è bisogno.